Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Palazzi sulle tombe puniche»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 marzo 2010

DOMENICA, 28 FEBBRAIO 2010

Pagina 4 - Sardegna

Cagliari, gli archeologi denunciano gli scempi a Tuvixeddu






CAGLIARI. «Se una città potesse gridare per il dolore, a Cagliari dovrebbero tenere le orecchie tappate». Con questa frase ha chiuso la sua relazione l’archeologo Alfonso Stiglitz, intervenendo a Cagliari al convegno promosso da Legambiente Sardegna, insieme alla provincia di Cagliari, sul compendio Tuvixeddu-Tuvumannu. Il docente universitario ha ricostruito la storia dell’area punica, «un’area - ha detto - molto più estesa di quella sottoposta a vincolo». Tombe puniche sono state coperte e nascoste da strade, palazzi, parcheggi. «L’ingresso a Tuvixeddu, a tutti gli effetti, viene indicato nel villino Serra, ora chiuso da un palazzo in Sant’Avendrace. La stessa area riconosciuta dal vincolo archeologico rischia tra poco - ha denunciato Stiglitz - di diventare un cortile condominiale. Attenzione, poi, alla casa dello studente di via Trentino, sotto il parcheggio della quale c’è un’alta possibilità della presenza di altre tombe puniche». Il presidente di Legambiente, Vincenzo Tiana, ha rilanciato la proposta dell’associazione per salvaguardare le aree non ancora edificate di Tuvixeddu, «la realizzazione di un grande parco archeologico-paesaggistico. La delibera di gennaio della giunta Cappellacci, che ci riporta all’accordo di programma del 2000, ci sconcerta: nel testo non c’è alcun riferimento nè al codice del paesaggio nè al Piano paesaggistico regionale. Noi chiediamo il riconoscimento per Tuvixeddu di bene culturale con valenza archeologica e l’estensione a tutti i beni ritrovati dopo il ‘96».
Nonostante l’invito all’incontro non erano presenti nè il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nè il sindaco di Cagliari, Emilio Floris. Assente il parlamentare del Pdl Fabio Granata, che è intervenuto telefonicamente per ribadire l’impegno a favore della tutela «di un inestimabile patrimonio storico».