Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, consigli per gli acquisti

Fonte: L'Unione Sarda
1 marzo 2010


Le telefonate tra Cualbu e i politici dopo 13 sentenze favorevoli

Nomine, rimozioni, pressioni, lamentele: dalle carte dell'inchiesta su Tuvixeddu tutti i contatti di Cualbu.
Tredici sentenze favorevoli, ma ancora non bastano. All'inizio del 2009 il costruttore Gualtiero Cualbu aspetta l'esito di altri due ricorsi davanti al Tar, quelli decisivi, ma non sta con le mani in mano. Parla con tutti: politici, giudici, dirigenti regionali e comunali, costruttori, giornalisti. Con tutti tenta di imporsi, non sempre ci riesce. Gli uomini del Corpo Forestale sospettano una corruzione nell'assunzione della figlia del Sovrintendente Valerio Santoni nell'impresa Cualbu, intanto ascoltano. La Sardegna è immersa nella campagna elettorale e Cualbu al telefono da un lato suggerisce i nomi per la giunta regionale dall'altro contrasta chi non gli è gradito. Il suo problema è soltanto uno: il via libera ai lavori sul colle cagliaritano di Tuvixeddu dove sorge la necropoli punica più importante del Mediterraneo. In alternativa vuol vendere alla Regione, «a prezzo di mercato».
Dalla sua ha 13 sentenze del Tar contro i vincoli voluti dalla giunta Soru ma ancora teme di non poter andare avanti e lo dice chiaramente al consigliere regionale Giorgio La Spisa: «Non posso fare niente, solo un palazzo che sto facendo per modo di dire, perché non abbiamo interesse a fare niente, perché il Comune non dà più l'autorizzazione se prima non chiariamo tutte queste cose».
Al telefono non ha remore: se la prende con l'ingegner Mossa del Comune di Cagliari che non firma le concessioni edilizie a Tuvixeddu; auspica la rimozione dell'avvocato Giampiero Contu, direttore del servizio legale che ha trattato per conto della Regione alcuni ricorsi al Tar per Tuvixeddu, e pure quella di Giuseppe Delogu, comandante del corpo Forestale; vuol conoscere la fonte di un giornalista, denunciare chi sospetta abbia soffiato la notizia; indica all'ex capo di gabinetto del presidente della giunta regionale le persone da nominare nel comitato di sorveglianza dell'accordo di programma. Non solo: al consigliere regionale Ignazio Artizzu dà suggerimenti, «bisogna trovare i soldi per comprare le aree, i soldi per rimettere in moto le opere pubbliche, finanziare il completamento di quelle opere... Soru aveva tolto e dirottato i soldi dell'università e della casa dello studente, li aveva dirottati sull'ex Sem e sul Betile e un po' a Monserrato, bisogna ripristinare quei fondi».
Ermerge una fitta rete di relazioni dalle carte sull'inchiesta su Tuvixeddu per la quale pende davanti al gip Roberto Cau la richiesta di archiviazione dall'accusa di corruzione per lo stesso Cualbu, l'ingegner Valeria Santoni, l'archeologa Donatella Salvi, e dall'accusa di abuso d'ufficio per Renato Soru e l'ex assessore Carlo Mannoni mentre continuano le indagini per l'ex soprintendente Vincenzo Santoni, sotto accusa per tentato abuso d'ufficio e falso. E certo in Procura è stata valutata l'apertura di un fascicolo sull'avvenuta rimozione del comandante del corpo forestale e sulla nomina dei componenti del comitato di vigilanza sull'accordo di programma: la legge non consente però l'utilizzazione delle intercettazioni per l'abuso d'ufficio, il reato ipotizzabile in entrambi i casi.
«I forestali sono polizia privata», dice Cualbu all'imprenditore Pierluigi Monni, «finirà presto però, eh, bisognerà mettere nel mirino anche quello che c'ha lui perché sono personaggi strani, fanno sorveglianza urbanistica a comando». Con Ignazio Artizzu ha parole dure sull'avvocato Contu: «All'ufficio legale della Regione rimane quello che è stata l'anima nera di tutta questa vicenda».
A più riprese affronta il problema della vendita dei terreni a Tuvixeddu, il presidente della Provincia Graziano Milia è d'accordo con la proposta del consigliere regionale Paolo Maninchedda: «La Regione dovrebbe acquistare le sette palazzine più vicine, quelle dell'area del “catino”, con una legge regionale, come ha fatto Marrazzo nel Lazio». Maninchedda ha un'idea precisa: «Dobbiamo mettere la posta in bilancio per garantire la Regione... il negoziato con voi e finirla lì, si compra e si fa il parco... Abbiamo i soldi bloccati nel centocinquantenario, 130 milioni di cui non facciamo un cavolo, se a questi aggiungi i 40 milioni che Cagliari si sta mangiando per la metropolitana interrotta siamo a 170 milioni. Allora, se Cagliari anziché stare a menarla, di quei 170 ne tiene 60 per fare un parco archeologico serio, ben attrezzato, a Tuvixeddu, e ne lascia alla Sardegna 110, è una proposta ragionevole oppure no? Ma non mi ascoltano... guarda... Cagliari non fa il parco per cui dopo ci vorranno 200 milioni che paga tutta la Sardegna, non Cagliari, tutta la Sardegna, mentre loro si fanno la metropolitana».
Si preoccupa della nomina dei componenti del comitato di vigilanza sull'accordo di programma: Cualbu è in contatto con Mariano Mariani, ex capo di gabinetto del Presidente della Regione. «Senti, noi abbiamo comunicato i nomi, abbiamo fatto tutto... persone capaci di risolvere i problemi, capito? Franco, per esempio, è uno di quelli, mi segui»?
E ancora, sempre con Mariani: «La Pubblica Istruzione... l'unico che c'è, che sa le cose purtroppo era Sardi, non ce n'erano altri, quando c'era lui...
Mariani: però Sardi lo stiamo... potremmo anche decidere di mettere lui visto che lo stiamo riportando comunque.
Cualbu: allora fallo subito, lì l'unico che conosce tutto nei minimi particolari, non fa errori procedurali, capito»?
Al fratello il costruttore poi chiede: «Hai notizie dalla Regione, poi alla fine noi abbiamo mandato i nomi, e loro, non sai cosa hanno fatto loro? Speriamo... Ho parlato con Mariani, hanno sollecitato il Comune, stava vedendo quali sono i nomi. Oltre lui ci deve essere Franco Patricolo, perché è chiaro che è uno che conosce la questione... Però bisognerebbe sapere, magari parlando con Beppe, o sentire..., quando noi abbiamo avuto rapporti con i lavori pubblici, no, per la strada, per le altre cose, chi c'era? Una persona che può risolvere i problemi, capito? Chi può essere?»
MARIA FRANCESCA CHIAPPE

27/02/2010