Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Più di 2000 malati assistiti a domicilio da Comune e Asl

Fonte: L'Unione Sarda
1 marzo 2010

Servizi estesi agli anziani



Pazienti oncologici, malati cronici, anziani non autosufficienti, disabili gravi. È a loro che si rivolge l'assistenza domiciliare integrata (Adi) attivata dall'Asl 8 insieme ai Servizi sociali comunali. Senza allontanarsi da casa i pazienti possono ricevere un'assistenza infermieristica, fisioterapica o specialistica finalizzata a stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale, migliorare la qualità della vita. Quando non è possibile affrontare la situazione a casa, il bisogno di assistenza viene soddisfatto in strutture sociosanitarie residenziali come le Rsa. Ma se le condizioni del malato lo consentono è preferibile fornire l'assistenza nel contesto abitativo-familiare, intervenendo con un percorso personalizzato.
IL SERVIZIO Alla Asl compete l'aspetto medico (ad esempio l'invio di un infermiere per la sostituzione di un catetere o di un fisioterapista per la riabilitazione) mentre il Comune invia gli assistenti sociali e le badanti. Per fare il punto, ieri al Teatro Massimo, si è tenuto il convegno “A casa è meglio”, promosso dalla Ugl Sanità di Roberto Serra. L'argomento è stato introdotto dal sindaco Emilio Floris che ha sottolineato come «gli interventi volti a favorire la permanenza dei bisognosi di cure nel proprio contesto di vita siano interesse preminente dell'amministrazione». Non a caso nel triennio 2007/2009 sono stati garantiti attraverso il Plus (Piano locale unitario dei servizi) i servizi essenziali rivolti alla terza età e all'infanzia senza dimenticare i settori della salute mentale e delle dipendenze. Ma l'integrazione Comune-Asl dev'essere affinata. «Perché a volte - evidenzia l'assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras - capita che gli interventi si sovrappongano, col risultato che un paziente che poteva essere assistito in casa per 12 ore riceve il supporto solo per 6 ore in quanto gli operatori vengono inviati da Comune e Asl di mattina anziché uno di mattina e l'altro di sera».
COMUNE «Attualmente - ha riferito il capoarea dei Servizi al cittadino Ada Lai - gli utenti che beneficiano dell'assistenza domiciliare comunale sono mille». Altrettanti quelli che si rivolgono alla Asl attraverso il Punto unico di accesso (Pua) di via Romagna o su segnalazione del proprio medico. «Tutte le richieste vengono soddisfatte - assicura Elena Aresu, responsabile del servizio per la Asl - ma puntiamo a incrementare il numero degli assistiti con specifico riferimento agli anziani». L'obiettivo l'ha fissato la Regione: avviare all'Adi il 3,5% degli over 65 anni entro il 2013.
PAOLO LOCHE

28/02/2010