Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti, sospesa la demolizione

Fonte: La Nuova Sardegna
26 febbraio 2010

VENERDÌ, 26 FEBBRAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Il Tribunale amministrativo accoglie la richiesta dell’Oasi e delle Palmette



I due chioschi avevano chiesto un «accertamento di conformità»



Altri dodici chioschi stanno presentando ipotesi di ricostruzione

CAGLIARI. Due baretti l’hanno spuntata. Ieri la seconda sezione del tribunale amministrativo ha sospeso l’ordinanza di demolizione per «L’Oasi» e «Le Pelmette». La direttiva per la demolizione era stata emanata dall’ufficio dell’edilizia privata del Comune: per mancanza di autorizzazione edilizia. I due chioschi, prima dell’estate avevano richiesto al Muncipio «l’accertamento di conformità».
Luciano Spiga, titolare de «L’Oasi», spiega che quest’estate, «quindi prima dell’ordinanza di demolizione del Comune, noi abbiamo chiesto al Suap (lo sportello unico attività produttive - ndr) un accertamento di conformità in rapporto ai nostri baretti». Sia questa struttura, aperta due anni fa, che «Le Palmette» (che ha iniziato a operare nel 1998) hanno entrambi il parere favorevole sia dell’ufficio del Paesaggio che di quello dell’edilizia privata del Comune. A tutti e due però (come a quasi tutti gli altri diciotto servizi della spiaggia del Poetto, ad eccezione di uno) manca l’autorizzazione edilizia. «Ma questa non è stato possibile averla in quanto l’amministrazione non ha ancora il piano di utilizzo del lungomare, il Pul», sottolinea Sandro Angioni delle «Palmette». Il Tar ha sospeso la rimozione dei due baretti in attesa di definire, dal Comune, la richiesta di «accertamento di conformità» e la conferenza dei servizi.
La storia delle irregolarità dei chioschi inizia da lontano, per quelli che già esistevano risale al 1986, anno della demolizione dei casotti, compresi i servizi di ristoro della spiaggia, a cui venne poi permesso di ricostruire le strutture. Nel 1989 comincia l’odissea della richiesta di un quadro normativo in cui poter regolarizzare questo tipo di strutture. Ma il tutto si è trascinato per anni e anni con un vizio d’origine: senza regole per l’utilizzo della piaggia (il Pul) non si può avere l’autorizzazione edilizia, ma il Comune non vara il Pul, quindi niente disco verde. Infine le competenze del demanio sulla costa sono passate dalla Regione al Comune (dal 1º novembre scorso) e il 5 c’è stata l’ordinanza di demolizione.
«La sentenza del Tar - sottolinea Paolo Casu, presidente della commissione consiliare comunale alle Attività produttive - dimostra anche che l’amministrazione municipale, prima di demolire, deve creare norme adeguate».
Tre settimane fa il consiglio comunale ha approvato una delibera che permette, sulla base dell’attuale piano regolatore, la possibilità di autorizzazioni provvisorie in attesa del Pul (di cui si sono dati gli indirizzi). E sulla base di quest’ultimo atto il consorzio Poetto Services, con nove baretti, sta preparando (assieme ad altre tre strutture) un progetto di rimozione e ricostruzione di chioschi amovibili. «Per questo - sottolinea Sergio Mascia, presidente del consorzio - 10 giorni fa abbiamo presentato al Comune la richiesta di sospensiva delle rimozioni: per mettere a punto il progetto. Ora la sentenza del Tar, pur in un ambito diverso, va nella stessa direzione».