Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Floris-Cappellacci è pace armata

Fonte: La Nuova Sardegna
25 febbraio 2010

GIOVEDÌ, 25 FEBBRAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Il sindaco e il governatore divisi nel Pdl e, soprattutto, sul ruolo che deve avere il capoluogo



La Regione convoca il Comune sui numerosi problemi non risolti



Il primo cittadino: «Renato Soru era più cagliaricentrico»

CAGLIARI. All’inizio sembrava il mito di Edipo in versione moderna e in salsa politica. Ugo Cappellacci, il figlio-assessore alle Finanze del Comune, che ruba il cuore della mamma-Berlusconi e «uccide» il papà-sindaco-Floris, sfilandogli la candidatura-vittoria alla presidenza della Regione. Poi c’è il tentativo di riconciliazione del figlio col padre-usurpato. Ma si vede subito che Ugo Cappellacci rifiuta il ruolo di figlio e balla da solo (o con la madre-Berlusconi).
Dietro il mito di Edipo ci sono forse anche altri motivi, meno poetico-letterari e più prosaici. In gioco c’è il controllo di parte del partito del Pdl, innanzi tutto. Poi le influenze sulla politica regionale. Infine, ma non ultimo, il ruolo politico che deve giocare Cagliari. Che poi l’altro ieri il primo cittadino Emilio Floris e il governatore Ugo Cappellacci abbiamo ammorbidito i toni, recentemente riscaldati con botta e risposta polemica sui fondi Fas da ottenere da Roma, non elimina i problemi.
Dopo un 2009 di stasi, il dissidio è diventato eplicito. Durante il saluto di fine, il sindaco Floris ha tirato una sciabolata al suo ex assessore. Parlando delle opere che interessano il capoluogo dell’isola e che dipendono soprattutto dalla Regione, il primo cittadino disse che l’ex presidente Renato Soru era più «cagliaricentrico dell’attuale». Come dire che Cappellacci-delfino-ingrato ha dimenticato e tradito Cagliari. E che sia una sciabolata e non un tocco di fioretto è evidente dall’accostamento - e in un gradino inferiore - al non amato Soru. Quest’ultimo aveva infatti avviato il discorso sulla riqualificazione abitativa di Sant’Elia, sul museo Betile, sull’ex Manifattura tabacchi, sul mega campus universitario e sulle dismissioni militari. Ora è tutto bloccato. Arrivato in Regione, insomma, il governatore Cappellacci non ha più curato il capoluogo. Questo, almeno, è il senso della frase di fine anno del primo cittadino. Mentre Floris parla sempre di Cagliari come capitale nel Mediterraneo. E l’ex presidente Soru, inondando la città di grandi architetti (da Rem Koolhaas, a Zaha Hadid, a Mendes Da Rocha) sembrava d’accordo.
In consiglio regionale c’è poi stato il documento degli undici dissidenti del Pdl contro Cappellacci, siglato anche dalla figlia del sindaco Rosanna Floris. Successivamente lo sgarbo del sopralluogo del Corpo forestale regionale ai depositi dismessi dell’aeronautica di Monte Urpinu (che interessano il Comune, che non era stato avvisato). Infine, ed è di tre giorni fa, ai margini di un convegno, il sindaco ha bacchettato la Regione chiedendo, in pratica, più rigore nel pretendere i finanziamenti da Roma. Rimprovero a cui il governatore ha risposto piccato, visto che a febbraio aveva mandato una lettera al Comune in cui apriva il tavolo di discussione (chiesto da Floris) per i vari problemi aperti su Cagliari. E l’altro ieri una tirata dal calumet della pace. Nessuno dei due ha interesse ad acuire lo scontro, ma le divergenze persistono.