Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villa Badas, oggi il verdetto dei giudici

Fonte: L'Unione Sarda
24 febbraio 2010

Via Milano. Al Tar la battaglia legale sull'immobile che l'impresa vuole abbattere

E la Soprintendenza pone vincoli su altri edifici del quartiere

Il futuro dell'immobile attribuito all'architetto Badas: oggi il verdetto del Tar.
Si decide oggi, davanti ai giudici del Tar, il destino della villa di via Milano, al centro di un contenzioso tra la Soprintendenza dei beni culturali e l'imprenditore edile Bruno Cadeddu. Il verdetto del Tribunale amministrativo regionale è molto atteso perché da come finirà l'udienza di oggi dipenderà il futuro non solo dell'immobile contestato ma di tutta quell'area di Cagliari, sulle pendici del colle di Bonaria, considerata particolarmente meritevole di tutela sotto il profilo storico, culturale e architettonico. In particolare la villa di via Milano 42 è quella attribuita all'architetto cagliaritano Ubaldo Badas: in tal senso depongono testimonianze e documentazioni fotografiche dei vecchi proprietari, tra cui la figlia di Filippo Ferrari, l'ingegnere che la fece costruire nel 1957.
IL PROGETTO È la seconda volta che i giudici di piazza Del Carmine intervengono sul caso: l'impresa Cadeddu, intenzionata ad abbattere la villa, insieme ai due edifici accanto ai civici 38 e 40, si era già rivolta al Tar (senza successo) per bloccare l'azione della Soprintendenza e i vincoli, e andare avanti col suo piano. Un progetto contestato anche dagli abitanti del quartiere che, riuniti in un comitato guidato dal regista Enrico Pau, hanno raccolto 800 firme per far sentire la loro voce in difesa di una villa e di un'area considerata un pezzo importante della storia architettonica della città. «Stiamo tentando di salvare un patrimonio - spiega il soprintendente Gabriele Tola - attraverso il vincolo della tutela monumentale che intendiamo estendere ad altri palazzi e ville degli anni Trenta: abbiamo già proceduto ad apporre il vincolo su altri immobili senza incorrere in alcuna opposizione, diversamente da quel che è accaduto sulla villa oggetto del ricorso al Tar. È l'unica strada per salvaguardare quel che rimane dell'area di Bonaria, almeno le sue parti più pregevoli». I decreti di tutela sono stati emessi dal direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, Elio Garzillo.
LA RELAZIONE Nella relazione storico-artistica la Soprintendenza spiega il valore architettonico della zona di Bonaria, dove nel decennio 1920-1930 l'attività costruttiva comincia ad espandersi, seguendo lo schema della città-giardino, con i primi villini che sorsero in cima al colle, «preludio - si legge - alla formazione del futuro quartiere residenziale che portò alla trasformazione della collina, già sede di cave di calcare, in un colle alberato e fiorito». L'importanza dei villini in via Milano, realizzati negli Anni '30, deriva proprio dal fatto - scrivono gli esperti della Soprintendenza - che costituiscono uno degli ultimi esempi ben conservati di un tessuto altrove altrimenti compromesso, contrariamente ad altre zone di Cagliari in cui, invece, si è conservato occasionalmente un singolo edificio di pregio (Villa Laura in viale Sant'Avendrace, Villa Devoto in viale Marconi) ma nel contorno si è assistito a una lottizzazione edilizia priva di attento controllo».
IL PUC Saranno, dunque, i giudici del Tar a mettere la parola fine sul contenzioso sorto sulla villa di via Milano 42 e sui due edifici accanto, stabilendo se l'impresa potrà abbatterli e costruire un palazzo. Che le tre case si trovino in una zona di particolare pregio lo dice anche il Piano urbanistico comunale che le classifica come sottozona B5R1 (le zone B ridefinite), che è quella che comprende «tessuti insediativi per i quali si rendono necessarie misure conservative di salvaguardia delle caratteristiche architettoniche e dell'impianto urbano». Le ville, d'altra parte, non sono poi così distanti dalla villa al numero 11 (Villa Piat) già sottoposta a vincolo monumentale. Davanti a “Villa Badas” si trova inoltre un'altra casa di pregio disegnata dall'architetto Valente (progettista del palazzo di giustizia) e risalente agli anni Trenta.
CARLA RAGGIO

24/02/2010