Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari paga le stesse tasse di Torino

Fonte: La Nuova Sardegna
23 febbraio 2010

MARTEDÌ, 23 FEBBRAIO 2010

Pagina 7 - Sardegna



La graduatoria dei contribuenti conferma i divari di ricchezza anche nell’isola



I sassaresi, secondi nell’isola, hanno versato al fisco nel 2008 una media di 18.871 euro l’anno In fondo alla graduatoria si trovano le «Nuove Province»

ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. La Sardegna alla prova dei redditi secondo il fisco. I dati sono quelli comunicati dal ministero delle Finanze per il 2008, elaborati dal Sole 24 ore: nell’immagine classica dell’Italia dalle tante disparità emerge una Sardegna divisa in tre fasce per quanto riguarda l’imponibile dichiarato dai cittadini sull’addizionale Irpef. Nella prima fascia Cagliari si stacca sulle altre città (con 22 mila euro per abitante), poi c’è il blocco composto da Sassari, Oristano, Olbia e Nuoro, (tutte attorno ai 18 mila euro) e, infine, la zona delle altre province con Villacidro all’ultimo posto.
È la conferma del divario nella distribuzione della ricchezza. La forbice tra Nord e Sud è ampiamente confermata: nella gradiatoria dei redditi pro capite le province del Nord monopolizzano le prime posizioni. In testa c’è Milano (reddito dichiarato 30 mila euro a testa), seguono Bergamo e Monza (27 mila). Roma è nona, (24 mila euro a testa), e interrompe la serie delle città settentrionali che la precedono e che si piazzano poi subito dopo. Confermata la leadership di Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana sulle regioni da Roma in giù, la sorpresa è proprio Cagliari al ventottesimo posto della graduatoria, a un passo dai torinesi che dichiarano soltanto 51 euro in più. I dati sono ovviamente esatti ma gli economisti sanno che le statistiche devono essere interpretate. E il primo dato è che nel sistema economico sardo su cento buste paga, ben sessantacinque sono emesse dalla pubblica amministrazione; come dire che in Sardegna è più difficile evadere il fisco. I numeri più alti del Nord si giustificano quindi con la diseguaglianza nella ricchezza e nel Mezzogiorno con l’altissimo numero di evasori: non è un mistero che in Campania ci siano fabbriche di medie dimensioni che lavorano nell’ombra e non esistono nemmeno per le Camere di commercio. Nel caso di Cagliari e del primo blocco delle città sarde, insomma, le statistiche mostrano degli aspetti interessanti ma forse nascondono l’essenziale. Il discorso cambia per le ultime: redditi tra i 15 mila euro e gli 11 mila di Villacidro non possono certo riguardare la «fedeltà fiscale». La realtà è che negli ultimi dieci anni, nonostante il reddito sia cresciuto in termini reali a un ritmo analogo a quello delle regioni centro-settentrionali, in tutto il Sud la ricchezza per abitante è inferiore al sessanta per cento di quello delle regioni settentrionali. Lo testimonia Bankitalia dai cui dati risulta che la crescita dell’occupazione è stata inferiore nel Sud, dove un quinto del lavoro è irregolare e sono tornati a intensificarsi i flussi migratori dal Mezzogiorno al Nord, fenomeno che riguarda soprattutto i giovani con elevati livelli di scolarizzazione.