Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Quella legge farà chiudere i B&B»

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2010

Bed & breakfast e affittacamere contro la proposta firmata da tre consiglieri regionali 

L'accusa: è una norma pensata per favorire gli alberghi

La proposta di legge firmata dai consiglieri regionali Franco Cuccureddu, Mario Floris e Massimo Mulas ha creato il panico.
«Servono regole, ma così uccidono i bed & breakfast». I gestori delle piccole strutture ricettive sono in fermento: la proposta di legge firmata dai consiglieri regionali Francesco Cuccureddu, Mario Floris e Massimo Mulas del gruppo Misto ha scatenato il panico. I maligni raccontano che è una norma fatta apposta per far rinascere gli alberghi. Certo è che con la legge, se verrà approvata, i B&B e gli affittacamere dovranno adeguare la contabilità fiscale. Tradotto, più imposte, tasse e intoppi burocratici.
LA PROPOSTA La proposta di legge numero 102, che verrà discussa in aula il mese prossimo, vorrebbe regolamentare la legislazione del turismo. «La disciplina vigente delle attività ricettive risale al 1984. In quest'ultimo quarto di secolo è però radicalmente cambiato il mercato turistico, sia sul fronte della domanda che su quello dell'offerta», scrivono i tre firmatari. L'articolo contestato è il numero 8, quello che riguarda i B&B e gli affittacamere (strutture con non più di sei camere, in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile).
COSA NON PIACE I punti che i gestori di B&B e gli affittacamere contestano sono tre: tutti i B&B dovranno aprire la partita Iva e pagare il minimale Inps (3000 euro all'anno); il numero di stanze massimo concesso agli affittacamere scende da 6 (12 posti letto) a 3 camere (6 posti letto); chi affitta con la formula Short lets (in forma non imprenditoriale) per più di 2 mesi è considerato imprenditore, con obblighi Iva e Inps.
I GESTORI DI B&B Ugo Masala è il presidente dell'associazione sarda operatori piccole strutture ricettive di qualità. «In Sardegna ci sono oltre 1200 bed & breakfast. Troppi, in un mercato asfittico». Masala è schietto. «È una proposta di legge fatta apposta per gli albergatori. C'è un errore di valutazione: il nostro cliente è diverso da quello degli alberghi». Come finirà? «Ci hanno promesso che ascolteranno le nostre ragioni durante un'audizione alla Regione. Sinora non siamo mai stati coinvolti. Servono regole, ma non è giusto demolire i B&B solo perché una minoranza compie abusi». Sulla stessa linea Roberto Zorcolo, con attività in via Garibaldi. «Questa proposta, se passa, non sarà utile all'economia isolana. Soprattutto nel capoluogo che vuol essere la capitale turistica del Mediterraneo. Vogliono favorire gli alberghi, ma noi abbiamo un approccio diverso con il cliente: lo seguiamo, lo accontentiamo. Insomma, il turista si sente a casa sua». Vi accusano di essere evasori fiscali. «Il B&B nasce per arrotondare il bilancio familiare».
GLI AFFITTACAMERE Più morbida la posizione degli affittacamere cagliaritani, circa venti. «La nostra attività è già regolamentata: paghiamo l'Iva e tutte le tasse», afferma Maurizio Atzori dell'associazione Domu & posada. «Quello che contestiamo con tutte le forze è la riduzione del numero di camere (da 6 a 3) e posti letto (da 12 a 6) per la nostra categoria». (a. a.)

23/02/2010