Rassegna Stampa

Il Sardegna

Piscina chiusa per topi e blatte la Fin: «Costretti a mollare tutto»

Fonte: Il Sardegna
19 febbraio 2010

Terramaini. Sigilli della Asl all'impianto gestito dalla Federazione nuoto: rischi per malattie come la leptospirosi

«Condutture colabrodo, il Comune non interviene». Il dirigente di via Roma: tutto a norma

Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦

Acque agitate alla piscina di Terramaini. Blatte e topi si aggirano indisturbati per l'impianto costruito dal Comune con fatica e assegnato alla Fin, la federazione nuoto. Che ora minaccia di lasciare la gestione che aveva scatenato le critiche dell'opposizione comunale. A soli sedici mesi dal nuovo corso, la piscina ieri è stata chiusa dalla Asl 8 per motivi di igiene. «Allo scopo di evitare pregiudizio - si legge nella nota dell'Azienda - alla salute pubblica e di prevenire la trasmissione di malattie come la leptospirosi». Non proprio una garanzia per il "Centro Federale Permanente per la preparazione sportiva di alto livello", che ha ospitato gli allenamenti di campioni quali Federica Pellegrini. E che avrebbe dovuto rappresentare l'eccellenza del nuoto regionale. Dietro lo scintillante impianto intitolato al campione di apnea Giambattista Sicbaldi - i cui costi di manutenzione sarebbero astronomici - si nasconderebbero problemi strutturali, come denuncia il dirigente della Fin regionale, Enrico Follese. «I topi entrano dove manca la pavimentazione », spiega Follese. Ad agevolare l'ingresso dei roditori ci sarebbero i cavidotti, le condutture dei cavi dell'elettricità, lasciati in superficie invece di essere interrati. Questa è la spiegazione che fornisce la Fin alla presenza di ospiti indesiderati, che mettono a rischio la salute dei 300 iscritti e dei 2000 nuotatori “liberi”. «È dallo scorso maggio che chiediamo al Comune di provvedere a risolvere il problema, che necessita di un intervento di manutenzione straordinaria», lamenta Follese. Intervento che spetterebbe al Comune. Ma il dirigente del Settore Impianti sportivi smentisce seccamente: «I cavidotti sono realizzati a norma di legge - assicura Mario Mossa - e proprio per questo c'è lo spazio sufficiente per consentire il passaggio dei fili. Il problema è chi pagherà per la derattizzazione ». I sigilli della Asl sono arrivati ieri proprio perché la Fin aveva richiesto alla Provincia la derattizzazione: circa due settimane fa gli operatori che la mattina aprono la piscina hanno avvistato topini di campagna, avvistamenti che si sarebbero poi ripetuti. Ma è dalla primavera 2009 (l'affidamento è dell'ottobre 2008) che i roditori lasciano tracce inequivocabili, come i cavi rosicchiati. In attesa dell'intervento comunale, pochi giorni fa la Fin aveva interpellato la Provincia auspicando un intervento a carico dell'amministrazione. Ma l'ente di Graziano Milia ha chiamato in causa la Asl, che dopo un sopralluogo ha imposto la chiusura. «Siamo disposti a pagare di tasca nostra per la derattizzazione - promette Follese - ma solo se poi il Comune ripara i cavi. Altrimenti non è più possibile andare avanti ». A Roma, alla sede della Fin presieduta dal venti volte campione nazionale e senatore Pdl Paolo Barelli, conoscono bene il caso. E sanno che i costi della piscina di Terramaini stanno diventando intollerabili, nonostante il Comune abbia assegnato loro la gestione diretta dopo una selezione informale - senza gara d'appalto - e assicurato 240mila euro l'anno di contributo per i costi energetici. «Ma non bastano», rivela Follese. «In mancanza di risposte celeri sollecitate peraltro da maggio scorso, la Fin si vedrebbe costretta a risolvere la concessione ». ¦

L'esposto alla Corte dei Conti e i costi a impianto chiuso

Guardiania preziosa ¦
¦ Sull’affidamento della piscina Sicbaldi alla Federazione italiana nuoto, l’opposizione ha presentato un esposto alla Corte dei Conti. Contesta l'affidamento alla Fin nonostante alla manifestazione di interesse avessero partecipato associazioni che si proponevano per la gestione a costo zero per il Comune, che invece versa 240mila euro l'anno alla Fin. Dopo l'esposto era spuntato un debito fuori bilancio nei confronti della società “Opere pubbliche Spa” di quasi 160 mila euro, pagato dall’amministrazione per 15 mesi di guardiania e manutenzione dell’impianto trascorsi dalla consegna dei lavori al collaudo. La “Opere Pubbliche” aveva realizzato la piscina olimpionica, finita il 15 luglio 2004. Ma via Roma non l'aveva preso in carico: mancavano le opere di urbanizzazione. Poi è arrivato il collaudo, terminato nell'ottobre 2005.


I numeri

Quasi ottomila presenze al mese
Le attività ¦
¦ La piscina olimpionica Giambattista Sicbaldi conta tra le 7 e le 8mila presenze al mese, intese come biglietti acquistati. Gli abbonati sono circa 300, ma dopo le 15 la Fin lascia il posto alle altre associazioni sportive che affittano corsie per i propri iscritti. Oltre agli allenamenti dei professionisti, l'impianto è aperto per il nuoto libero, praticato da altri 2000 clienti l'anno.