MERCOLEDÌ, 17 FEBBRAIO 2010
Pagina 1 - Cagliari
Il Pd: le intercettazioni su Tuvixeddu mostrano «sodalizi trasversali» che bloccano le iniziative
CAGLIARI. In città vi sono troppi «sodalizi trasversali che bloccano qualunque dinamismo economico e sociale», lo denunciano Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale e Yuri Marcialis, segretario cittadino dello stesso partito. E tutto questo emerge, sottolinea la denuncia del Partito democratico, anche «dalle intercettazioni» telefoniche nate all’interno di un’indagine della magistratura sulla vicenda di Tuvixeddu (che ha fatto seguito a una denuncia della Coimpresa per presunte irregolarità di alcuni amministratori della passata giunta regionale).
Secondo il Pd diventa chiaro «quali fossero le forze in campo, politiche ed economiche, che avevano tutto l’interesse che fallisse l’accordo di programma siglato fra la Regione, l’Ersu ed il Comune di Cagliari». Depau e Marcialis si riferiscono alle intercettazioni che mostrano Gualtiero Cualbu (a cui fa capo la Coimpresa) che conversa con Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione Urbanistica del consiglio comunale; e che il primo stimola a intervenire contro il progetto del campus universitario dell’architetto Mendes Da Rocha (voluto dall’allora governatore della Sardegna) a favore di quello precedente di Di Martino.
Per il Pd «l’inadeguatezza della giunta Floris, che non ha ratificato l’accordo da lei stessa sottoscritto» nel marzo del 2008, «ha aperto la strada alla prospettiva di utilizzare per la residenzialità studentesca degli immobili privati con esborso di diverse centinaia di milioni». Depau e Marcialis sottolineano, infatti, che non si trattava di un problema di «eccesso di volumetria (per il campus di Da Rocha - ndr) come, con scarso senso del ridicolo, aveva dichiarato la Giunta Floris per giustificare la bocciatura dell’accordo di programma già firmato: si trattava semplicemente di bloccare le volumetrie pubbliche per favorire le private». In base a queste premesse «si capisce perché si possano realizzare abitazioni il cui costo sarà di 5.000 euro a metro quadro e non si riesce a realizzare abitazioni a prezzi popolari». E si «capisce infine perché molte abitazioni restino inabitate e si cerchi di scaricarle sull’erario pubblico».
In rapporto a Tuvixeddu, il Pd ribadisce l’impegno «per salvaguardare una necropoli di enorme valore storico-culturale, per la quale non si può pensare che sia sufficiente salvare le tombe e costruirci tutt’intorno una corona di palazzi». Nello stesso tempo, però, il Pd sottolinea che oggi «ci sono tutte le condizioni per un accordo di più alto livello fra Stato, Regione, Comune e privati che, tenendo conto delle nuove sensibilità, delle nuove normative di tutela ambientale, dei nuovi beni a disposizione della città, blocchi definitivamente le costruzioni a Tuvixeddu anche con eventuali compensazioni per gli attuali proprietari e individui altre zone per lo sviluppo di un’edilizia abitativa che vada incontro ai diversi strati sociali della città». (r.p.)