Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, torna in campo il parco-bis

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2010

Parte dei finanziamenti persi a fine 2009 a causa della mancata cessione di un'area

Il Comune cerca di recuperare i fondi del progetto del 2006

La delibera della Giunta regionale che riapre la partita su Tuvixeddu riaccende i riflettori anche sul progetto di ampliamento del parco.
La delibera della Giunta regionale che ha riaperto la partita su Tuvixeddu riaccende i riflettori anche sul progetto di ampliamento del parco per il quale il Comune alla fine dell'anno scorso ha perso parte dei fondi. Almeno secondo il capo dell'area gestione del territorio, Paolo Zoccheddu, secondo cui la Regione avrebbe congelato a lungo il progetto causando il cosiddetto “definanziamento”, cioè la sottrazione dei fondi da parte dell'Unione europea.
La ritrovata volontà politica di ripartire dall'accordo di programma siglato nel 2000 da Comune, Regione, Nuova Iniziative Coimpresa e altri privati autorizza il Comune a sperare di vedere realizzato il piano.
Anche perché a giudizio di un altro dirigente, Michele Casula, i finanziamenti non sarebbero definitivamente tornati a Bruxelles. «Se la Regione vuole si possono recuperare», sostiene il capo dell'ufficio Pianificazione del territorio. Anche perché è stata la stessa Regione a causare il problema.
LE CAUSE DEL BLOCCO A giudizio di Casula, il centro regionale di programmazione ha agito in modo strabico. «C'era un impegno scritto per la cessione di un terreno sopra il colle dei punici, ma non è stato onorato. E siccome durante l'iter è entrata in vigore una norma che impone che un progetto possa ottenere il via libera solo se c'è la disponibilità delle aree, l'elaborato è stato approvato in linea tecnica ma con la riserva della mancanza delle aree. Si è creata dunque una situazione paradossale perché mentre da una parte un ufficio regionale ci sollecitava a concludere l'iter e avviare i lavori, un altro ci bloccava non cedendoci l'area».
TRE FINANZIAMENTI Un intoppo connesso alla tensione politica che sino alla fine del 2008 caratterizzava i rapporti tra Municipio e Viale Trento. «Se è così penso che ci siano i margini per rimediare», sostiene Casula.
Anche perché il definanziamento riguarda solo una parte dei 3.873.083 euro disponibili. Il progetto, infatti, era sostenuto da tre linee di finanziamento: 1.521.427 sulla linea 2.1 del Por 2000-2006 (cultura), 1.964.656 sulla misura 4.5 (turismo) mentre 387 mila euro provengono dalla legge regionale 37, il piano straordinario del lavoro. Il fondi persi, o a rischio, sono i circa due milioni del Por cultura.
IL PROGETTO Il progetto riguarda un'area di 29 mila metri quadri che si trova in prevalenza sul versante sud del colle, quello che si affaccia su viale Sant'Avendrace. Realizzato nel 2004 dallo studio Masoero e De Carlo (gli stessi che hanno realizzato il resto del parco per conto di Nuova Iniziative Coimpresa) e terminato nei dettagli nel 2006 (cioè nella fase esecutiva), prevede l'ampliamento del perimetro del parco, la messa in sicurezza di altre tombe puniche e delle grotte occupate dai senzatetto, la realizzazione di nuovi accessi, la sistemazione di percorsi e di luoghi di sosta, il recupero del Villino Serra (di proprietà del Comune e i cui ex proprietari hanno negato che le tombe puniche siano mai state teatro di feste danzanti), il recupero dei luoghi ipogei, arredi urbani.
L'AREA NON CEDUTA In un'altra area (quella non ceduta dalla Regione), che si trova sotto il ripetitore Rai, nel colle dei Punici, sono stati progettati gazebo e un ponte ispirato a un brontosauro con passerella trasparente: collegherebbe la nuova porzione al resto del parco passando sopra il canyon di Tuvixeddu.
FABIO MANCA

15/02/2010