mercati civici
Non bastava la Tarsu. I macellai e i pescivendoli dei cinque mercati al dettaglio della città sono costretti da tre anni a sobbarcarsi un ulteriore onere mensile per il ritiro e lo smaltimento degli scarti di lavorazione della carne e del pesce. Infatti sono stati obbligati a stipulare anche contratti individuali con la EcoService o la EcoTeam, le due ditte private autorizzate dal Comune a ritirare tali tipi di scarti all'interno dei mercati civici. La spesa per il ritiro degli ossi, delle lische e del grasso varia a seconda della quantità prodotta e molto spesso si rivela un salasso. Una situazione definita «insostenibile» dagli stessi commercianti che giovedì hanno presentato un esposto alla Procura.
Nei cinque mercati, infatti, è convinzione diffusa che il Comune non stia applicando correttamente la normativa europea in vigore. Quest'ultima parla di «rifiuti speciali non destinati al consumo umano» e fa riferimento ad esempio «agli zoccoli, alle corna o al piumaggio degli animali». Mentre i rifiuti per i quali il Comune pretende il ritiro «a parte» sono soprattutto ossi e grasso che non figurano nell'elenco stilato dall'Ue, col risultato che il loro smaltimento dovrebbe rientrare nell'ambito della Tarsu. (p.l.)
15/02/2010