Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E a Cagliari si parla del bullismo su internet

Fonte: L'Unione Sarda
10 febbraio 2010



«Internet, cellulari, nuove tecnologie, soprattutto per gli adolescenti, sono armi. Difficili da controllare. Non potete regalare la Ferrari ai vostri figlie poi chiedere di andare piano». Eccoli i cyberbulli , compagni di classe, stessi componenti di un gruppo o di una squadra. Giovani criminali, spesso inconsapevoli dei loro gesti e delle conseguenze. Usano il computer per infiltrarsi nella vita delle vittime, martoriandole, pubblicando foto indecenti, facendo circolare voci false. Arrivando sino al furto di identità, che permette al ladro informatico, facendosi passare per la vittima, di compiere atti in suo nome. Calunnie che hanno un obiettivo preciso: far male, molto male, a un coetaneo debole.
Di cyberbullismo e di navigazione on line a rischio si è parlato ieri al Lazzaretto di Sant'Elia, a Cagliari, per il seminario internazionale dedicato alla Giornata europea per la sicurezza in rete. Al dibattito, organizzato dall'assessorato comunale alle Politiche scolastiche del Comune e dall'Isfos - Master in criminologia clinica e Psicologia giuridica - hanno partecipato specialisti del settore, funzionari scolastici, il comandante provinciale dei Carabinieri e il questore.
Il quadro disegnato è preoccupante. «Le denunce su abusi nei social network e nelle chat sono in aumento», spiega l'ispettore capo della Polizia postale Roberto Manca. «In crescita anche le segnalazioni di foto di ragazzine, agganciate in rete, che si spogliano e poi vendono la loro fotografia per una ricarica telefonica». Manca mette l'accento su un fenomeno inquietante: il furto di identità. «Ormai non è così complicato catturare la password e, grazie a social network come Facebook, Twitter o Myspace, prendere le sembianze di qualcun altro e compiere atti a suo nome e conto».
Questo il lato poliziesco e investigativo del problema. Ma come difendersi dai cyberbulli. Come, genitori e insegnanti, possono mettere al riparo figli e studenti? «Mai lasciare i ragazzi da soli di fronte al computer», raccomanda Delia Manferoce, referente del progetto Peer to peer, contro le prepotenze reali o digitali. I numeri che saltano fuori dallo studio sono allarmanti, anche se nel resto d'Europa i dati sono ancora più preoccupanti. In una popolazione scolastica di circa 81 mila ragazzi (31 mila solo a Cagliari), in Sardegna le percentuali di studenti cyber vittime si attesta al 13,5 per cento nelle scuole medie e al 13,6 nelle superiori. «Dati che indicano come sul tema del cyberbullismo è ancora possibile, e ha un significato, parlare di prevenzione. È fondamentale aiutare gli adolescenti a essere critici».
Belle parole, ma come deve comportarsi un genitore di un ragazzo precipitato nel torbido della rete? A parte i numeri di emergenza 113 e 112, sempre attivi in caso di necessità, c'è anche un servizio offerto per chiarire i dubbi di genitori e docenti. «Abbiamo istituito uno sportello on line che offre consulenza su bullismo e cyberbullismo. È aperto tutti i mercoledì, dalle 17 alle 19, nell'ex Liceo artistico di piazza Dettori. È possibile contattare gli specialisti telefonando allo 070/6776409, dal lunedì alle mercoledì, dalle 9,30 alle 13,30».
ANDREA ARTIZZU

10/02/2010