Imprese Cagliari, Quartu e Iglesias
Via libera della commissione Affari costituzionali del Senato al decreto “milleproroghe”, che contiene tra l'altro la riapertura dei termini per lo scudo fiscale. Con una votazione quasi all'unanimità della commissione, nella quale il governo aveva espresso parere contrario, è stato soppresso un comma del decreto che restringeva la normativa sulle Zfu, le Zone franche urbane. In pratica, la normativa sulle Zfu rimarrà invariata rispetto al progetto presentato dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola a ottobre, con risorse pari a 100 milioni da investire nei primi due anni.
LA SARDEGNA La normativa sulle Zone Franche urbane riguarda 23 Comuni italiani in dieci regioni, compresa la Sardegna. Le Zfu riguardano nell'Isola i Comuni di Cagliari, Quartu e Iglesias, sulla base di un elenco con dieci città stilato dalla Giunta regionale nel 2008. A Cagliari la Zfu coincide con il quartiere di Sant'Elia, a Quartu con i rioni del Sacro Cuore, Pitz'e Serra, Pirastu, Pardiniexeddu e Sa Serrixedda, a Iglesias con il centro storico e il quartiere di Serra Perdosa. Chi decide di aprire un'attività d'impresa nelle aree di Cagliari, Iglesias e Quartu delimitate come Zfu, avrà l'esenzione per i primi 5 anni su alcune imposte (Ires, Irap, Ici) e sul versamento dei contributi previdenziali sul personale. Il risparmio per la nuova impresa non potrà superare i 600 mila euro all'anno. Possono accedere alle agevolazioni le imprese con meno di 50 dipendenti che, entro il 31 dicembre 2012, avvieranno un'attività economica nelle zone franche urbane.
LE REAZIONI «La vittoria politica più importante nella discussione del dl Milleproroghe è senza dubbio aver convinto il Governo a desistere nel suo ostinato tentativo di ammazzare sul nascere l'esperimento di una fiscalità di vantaggio in 23 aree urbane disagiate italiane», dice il senatore del Pd Francesco Sanna. «Siamo soddisfatti per il ripristino del regime delle Zfu. Ed è importante che la questione sia stata compresa in modo bipartisan, speriamo adesso che questo atteggiamento porti alla conferma anche in sede di discussione in Aula». Così Micaela Fanelli, delegata Anci per le politiche comunitarie.
10/02/2010