Indagine Tendenza positiva negli ultimi anni: anche le donne trovano un'occupazione
Cinque finanziamenti dal 2002: tirano artigianato e servizi
Qualche imprenditore è cresciuto grazie a questi fondi. «Eravamo 3, siamo in 7».
Oltre ottocento posti di lavoro creati. Magari i finanziamenti de minimis non rappresentano la manna ma, di certo, si sono rivelati uno strumento interessante per combattere la disoccupazione. E, sia chiaro, i dati devono essere ancora considerati parziali: gli ultimi due de minimis , quello del 2007 e quello del 2008, sono ancora in itinere . Il loro percorso deve essere ancora concluso perché l'iter da seguire è particolarmente lungo: presentate le domande, vengono stilate le graduatorie; poi, capita che qualcuno dei vincitori rinunci e allora viene convocato il primo degli esclusi. E così via sino al raggiungimento dei finanziamenti previsti. Trascorrono anni tra il bando e l'effettiva conclusione dell'iter.
I NUMERI Possono, dunque, essere considerati conclusi soltanto i de minimis del 2002, 2003 e 2005. E i dati che arrivano sono incoraggianti: a fronte di circa sei milioni di euro, sono stati creati oltre seicento posti di lavoro. Per altro, i circa sei milioni non corrispondono alla cifra totale investita: a fronte di un settanta per cento che arriva dal de minimis , il neo imprenditore deve mettere di tasca sua il restante trenta per cento. Lo stesso discorso, naturalmente, vale anche per i due successivi finanziamenti che ammontano a quasi 665.000 euro (nel 2007) e a circa 500.000 (nel 2008).
I POSTI DI LAVORO Tanti, tantissimi posti di lavoro nel settore dell'artigianato che, nel 2003, ha assorbito il 70 per cento degli investimenti. I nuovi imprenditori hanno creduto anche nei servizi che, nel 2002, hanno rappresentato il 47 per cento degli investimenti e, nel 2005, il 39 per cento. Percentuali scarse, invece, nell'industria mentre il commercio ha sempre avuto un andamento altalenante. In questo caso, si parla di de minimis conclusi. Ma dati interessanti arrivano anche da quelli in itinere : nei primi anni erano gli uomini a fare la parte del leone tra i nuovi assunti (rispettivamente 78 per cento, 73 e 75). Negli ultimi due finanziamenti, invece, le donne sono arrivate a raggiungere la parità.
LE ESPERIENZE E, a dispetto di quello che si può immaginare, questi finanziamenti hanno davvero creato nuove realtà produttive. Andrea Campurra, attualmente impegnato all'ex Vetreria, ha mosso i suoi primi passi imprenditoriali grazie al de minimis . «All'inizio», racconta, «ci occupavamo della realizzazione di siti web e dell'organizzazione di eventi. Poi ci siamo allargati». Ha gestito, per esempio, anche il Pasha, il locale di Monte Urpinu. «Abbiamo iniziato con tre dipendenti, adesso sono sette». I de minimis hanno finanziato le idee più varie. Il Caffè delle Lettere di via Dante, per citarne uno. «Da quanto abbiamo iniziato, ormai tanti anni», afferma Teresa Dessì, «abbiamo un dipendente che si occupa di quello spazio». A prendere uno dei primi finanziamenti de minimis anche Gabriele Peri che, con quei soldi, creò la Addv pubblicità. «Nel 2002», chiarisce, «volevamo creare una società che si occupasse di tutta la comunicazione pubblicitaria, dal marchio alle campagne. Pensavamo a qualcosa di diverso rispetto al piccolo studio grafico o alla tipografia. Nonostante il periodo difficile, siamo vivi anche se siamo tornati al livello iniziale, quando avevamo tre dipendenti, oltre a una serie di collaboratori. Peccato, siamo arrivati a essere in 5, 6».
I FALLIMENTI Qualche volta le iniziative non sono andate a buon fine. Il May Mask, locale di Villanova che aveva puntato sulla cultura, è stato costretto a chiudere. In quello spazio, erano state ospitate una serie di mostre di pittura. Purtroppo, però, il quartiere era ancora lontano dal rilancio che sta avendo in questi anni e gli imprenditori furono costretti ad arrendersi.
MARCELLO COCCO
09/02/2010