Giorgino. Dopo un vertice in prefettura la decisione di abbattere la fabbrica occupata abusivamente dagli anni '90
Immigrati trasferiti in case private in città e a Quartu
Il sindaco ha firmato due ordinanze: per lo sgombero dell'ex stabilimento dell'Edem Sarda, occupato da decine di senegalesi, e per la pulizia straordinaria del campo sosta della “554”.
Sarà un ultimatum con demolizione annessa: nel senso che alla scadenza (11 febbraio, fra due giorni) dell'ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Emilio Floris, l'ex stabilimento dell'Edem Sarda, occupato da quasi vent'anni da decine e decine di senegalesi, verrà raso al suolo. Immediatamente, cioè la sera stessa, o al massimo nei giorni successivi.
L'ordine arriva forte e chiaro dalla prefettura, dove ieri è stata convocata d'urgenza una riunione per la «definizione del procedimento autorizzativo alla demolizione». Un incontro al quale hanno partecipato rappresentanti di Comune, Cacip, Abbanoa, Enel e Sovrintendenza ai beni paesaggistici. Quest'ultima ha dato il via libera all'abbattimento dell'edificio - la preoccupazione era rivolta alla possibilità che ci fossero dei vincoli sulla struttura - che verrà portato a termine dal Consorzio industriale (ex Casic) proprietario della ex fabbrica di bentonite e di molti terreni a Giorgino.
LA DEMOLIZIONE Le ruspe potrebbero intervenire già giovedì pomeriggio o venerdì, risolvendo alla radice un problema iniziato negli anni Novanta, che Giovanni Balsamo aveva messo tra le priorità nei primi giorni di insediamento in piazza Palazzo. L'accordo tra gli enti è stato trovato nel giro di venti minuti: lo stabilimento occupato è stato costruito nel 1961, dunque ha meno di 50 anni, condizione che avrebbe complicato la procedura di abbattimento. I vertici del Cacip (erano presenti Emanuele Sanna e Oscar Serci) hanno dato la disponibilità ad occuparsi della vigilanza dopo lo sgombero e, successivamente, alla demolizione. Una volta liberata la struttura comunque, Enel e Abbanoa chiuderanno le forniture d'acqua e di energia elettrica.
GLI ALLOGGI I senegalesi regolari - 42, secondo la stima dell'assessorato alle politiche sociali - cominceranno oggi a trasferirsi negli alloggi trovati dalla Caritas a Cagliari e nell'Hinterland. Ieri i mediatori culturali hanno accompagnato una delegazione di nord africani negli appartamenti: sono stati firmati i contratti d'affitto di una decina di case, sparse tra il rione di Pitz'e serra a Quartu e il centro del capoluogo. «Abbiamo trovato ottime soluzioni grazie alla Caritas», riferisce la dirigente comunale dell'area servizi al cittadino Ada Lai, «gli immigrati hanno apprezzato e sono contenti di potersi trasferire in abitazioni nuove e dignitose, abbandonando una fabbrica in condizioni disastrose».
ORDINANZE Condizioni evidenziate nell'ordinanza di sgombero, che si basa sulle relazioni di polizia municipale, protezione civile, Asl 8 (dove si parla di «situazione di degrado della struttura, con totale assenza dei requisiti minimi igienico-sanitari») e ufficio ecologia del Comune (che mette invece l'accento sul «pericolo per lo scarico a cielo aperto dei liquami fognari») e che intima «a chiunque si trovi abusivamente all'interno del compendio ubicato ai civici 117 e 109 del Viale Pula, lo sgombero immediato entro la mattina del giorno giovedì 11 febbraio». Il sindaco ha firmato anche un'altra ordinanza, questa volta per accelerare il processo di recupero del campo nomadi. I lavori di «pulizia straordinaria e conferimento in discarica del materiale raccolto» nel campo sosta rom «e dei terreni adiacenti», avranno un avvio immediato «per motivi di sanità pubblica».
MICHELE RUFFI
09/02/2010