Rassegna Stampa

Il Sardegna

In fuga dai quartieri popolari al ritmo di mille residenti l'anno

Fonte: Il Sardegna
9 febbraio 2010

La statistica. La fotografia dell'Atlante demografico cittadino: in centro calo di oltre 7mila abitanti dal 2002

Is Mirrionis, Cep e Mulinu Becciu maglia nera con Castello. L'unico in crescita è Is Corrias

Come nuova frontiera non è il massimo. Condutture di fortuna, tombini precari, allagamenti garantiti. Ma è proprio questa l'unica area “viva” del capoluogo. Dei trentuno quartieri, Is Campus - Is Corrias è probabilmente tra i meno rappresentativi della cagliaritanità eppure stando ai dati sulle mutazioni demografiche è l'unico rione in fase di espansione, sebbene simbolica in quanto a cifre. Lo scenario delineato dall'” Atlante demografico di Cagliari 2008” non è poi così sconfortante. La città si svuota: perde oltre 7.500 residenti in sei anni e quasi mille tra il 2007 e il 2008, da 158mila a 157. La buona notizia è che diventa sempre più donna, con un “indice di mascolinità” (il numero di uomini in relazione alle residenti dell'altro sesso) che supera lo zero soltanto in quattro quartieri su trentuno. IN FUGA. Tornando alla demografia, gli altri quartieri che soffrono particolarmente per la fuga dalla città sono quelli popolari, dove la convivenza urbana è certamente più faticosa: Mulinu Becciu, dove i residenti sono in calo dell'11 per cento dal 2002, il Cep (- 8,53), Is Mirionis ( - 7,76), Nuovo Borgo Sant'Elia ( - 7,22). E questo nonostante le numerose nascite registrate tra il 2007 e il 2008, con 75 fiocchi a Is Mirrionis, 57 a Mulinu Becciu, 40 al Borgo. Tra il 2002 e il 2008 l' hinterland ha strappato al centro in totale quasi il cinque per cento dei cagliaritani: 7.683 abitanti che hanno detto addio al capoluogo per approdare in più periferici lidi. Tanto che l'unica zona in crescita all'interno dei confini comunali è forse una delle più lontane, Is Corrias, formalmente municipalità di Pirri, dopo Barracca Manna verso Monserrato. A spopolarsi di più è Castello, che nel corso dei sei anni presi in esame dagli statistici del Comune perde oltre un residente su dieci, fino a sfiorare il 12 per cento dei suoi cittadini. La morìa è inesorabile, con una diminuzione graduale che ogni anno fa scappare circa 50 casteddai fino a lasciarne solo 1.444. E questo agli estremi della classifica demografica. In mezzo ci stanno rioni storici come Villanova, che tra quelli centrali sembra il più resistente, grazie ad anziani e immigrati. Al contrario di Stampace, da dove in sei anni sono fuggiti quasi in 250, e Marina (nonostante le numerose ristrutturazioni di palazzi) che in sei anni perde settanta residenti - ovviamente a saldo, come gli altri dati - ma conquista un piccolo primato, in compagnia di altri tre rioni. Quello del rapporto di mascolinità, con 1,02 uomini per ogni donna. Gli altri quartieri sono Is Campus - Is Corrias, Poetto - Medau Su Cramu e Borgo Sant'Elia con la più alta presenza maschile: 1,13 uomini per ogni signora. Ma sono le uniche zone a prevalente colore azzurro. In tutto il resto della città è il rosa a dominare, con 84mila donne, dall'età media più alta (48 anni) contro 73mila uomini (44 anni di media). La densità maggiore? Sant'Alenixedda e San Benedetto, le aree dove l'indice che quantifica lo scarto arriva allo 0,77. Significa che ogni donna deve aspirare al massimo ai tre quarti di un uomo. Rapporto simile esiste in altri quartieri della borghesia facoltosa, come Monte Urpinu e Bonaria. ¦ E.L.