Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il Betile? Lo faremo lo stesso»

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2008

«Il museo Betile? Si farà comunque, anche se non si dovessero superare i contrasti tra Comune e Regione. Non perderemo i finanziamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia e il cantiere aprirà a settembre come previsto». Per Maria Antonietta Mongiu, assessore regionale alla Cultura, le decisioni della Giunta e del Consiglio comunale non contano. È certa che la Regione andrà avanti per la sua strada, qualunque cosa accada, varianti o non varianti, documenti o non documenti. Ieri l'assessore, a margine della presentazione delle iniziative per Sa Die de sa Sardigna, ha detto che nulla cambierà: «Non saranno persi i finanziamenti erogati per le celebrazioni per l'unità d'Italia, il cantiere aprirà a settembre e sarà una manna per tutti, con riferimento anche alla forza lavoro che dovrà essere impiegata. Il rischio è che sarà Sant'Elia a restare a piedi», ha detto l'esponente della Giunta regionale.Qualche chilometro più in là, al palazzo dei congressi della Fiera, Renato Soru ha usato toni più soft facendo solo un cenno anche all'Accordo di programma sulla riqualificazione di Sant'Elia, sul museo Betile e sul Campus universitario. «Spesso facciamo proclami nei convegni, e poi dopo un passo avanti ne facciamo tre indietro», ha detto riferendosi, laconicamente, alla firma dell'accordo da parte di Floris e alla successiva retromarcia. Il presidente della Regione è stato più chiaro a proposito della vicenda di Tuvixeddu, del blocco dei lavori sul colle, delle attese sentenze del Consiglio di Stato che chiariranno una volta per tutte se il percorso seguito dalla Regione è stato corretto o no. «Quel colle è patrimonio di tutti per il suo valore paesaggistico e archeologico, e non ha niente a che vedere con le altre opere. È una vicenda a sé sulla quale verrà presto emessa una sentenza a cui dovremo tutti attenerci», ha detto.Poi, riferendosi alle imprese che avevano siglato l'Accordo di programma, avviato i lavori e, successivamente, mandato a casa centinaia di dipendenti a causa del blocco imposto dalla Giunta, ha sottolineato: «So che lì c'è una ferita aperta nei rapporti della Regione con l'impresa. È una ferita che sarà sanata. La Regione non è contro l'impresa: ma dopo avere fatto il suo dovere di tutelare un bene comune come il colle di Tuvixeddu, dice alle imprese che in città ci sono i luoghi dove l'impresa si può esercitare, per esempio nelle aree militari ex demaniali».Al Palacongressi, per l'inaugurazione della sessantesima edizione della fiera campionaria, c'era anche Graziano Milia, da sempre critico sui metodi di governo di Soru. Il presidente della Provincia ha parlato dopo Emilio Floris, che nel suo intervento aveva ribadito le ragioni del congelamento dell'intesa siglata a fine marzo. E, senza entrare nel merito dell'intesa, ha spiegato perché questo conflitto non lo sorprende. «Ho idee diverse rispetto a Floris ma so che quando non c'è un serio processo di condivisione si può arrivare a questi risultati. Per governare occorre lavorare insieme, senza prevaricazioni». 25/04/2008