Rassegna Stampa

Cinemecum

A Cagliari una Babel di film

Fonte: Cinemecum
5 febbraio 2010

 Al via il primo concorso per fiction e documentari in dialetto o slang. E in autunno a Cagliari, la grande kermesse delle lingue del mondo. Ada Lai: «Ci attente una grande festa culturale».
di Maria Elena Tiragallo

Cagliari culla linguistica. In città nasce il primo concorso cinematografico, il Babel Film Festival, che strizza l’occhio alle minoranze linguistiche, alle loro storie, alla loro cultura, rigorosamente nella loro lingua, favorendo lo scambio culturale.
Unico al mondo nel suo genere, il Festival, ideato dal regista Paolo Carboni e dalla sua società Areavisuale, da Tore Cubeddu e da Antonello Zanda, direttore della Società Umanitaria Cineteca Sarda, sarà realizzato in collaborazione con la FICC, la NUCT, col finanziamento del Comune di Cagliari, della Fondazione Banco di Sardegna e della Provincia di Cagliari, oltre a numerose associazioni, tra cui anche Cinemecum e Cagliari in Corto. Alla conferenza stampa di presentazione al Cinema Odissea, gli organizzatori hanno precisato: «Il progetto è sempre aperto ad altre sinergie e collaborazioni di qualsiasi genere, vogliamo che sia una sinergia totale sotto tutti i punti di vista. Il festival è fondamentale perché è unico per la sua natura, la Sardegna ha un ruolo fondamentale per la sua posizione nel Mediterraneo».
Soddisfatta ed entusiasta dell’iniziativa, destinata a oltrepassare i confini dell’Isola per abbracciare tutto il mondo, Ada Lai, la super dirigente del Comune di Cagliari, che ha dichiarato: «Cagliari veicolo di arte, di cultura, e di pace. Il ruolo del Comune è quello di supportare bellissime idee come queste, indirizzate alla promozione culturale e anche alla pace per una città come la nostra al centro del Mediterraneo, un mare che deve unire e non dividere. I dialetti sono motore di sviluppo, ribadisco che l’arte salverà il mondo ed unirà i popoli».

Il concorso presenta due sezioni: fiction, non superiore ai 45 minuti di durata e documentario, senza limiti di durata, i film devono essere sottotitolati in inglese o in italiano. Possono partecipare cineasti di tutto il mondo e di ogni età, l’iscrizione è gratuita (www.babelfilmfestival.com ) e il tema è libero. Unico vincolo è la lingua, che deve essere espressione di una minoranza linguistica.
«Sono ammesse anche opere già edite, questa scelta si spiega perché è importante dare una visibilità a prescindere dai tempi di realizzazione. I film in dialetto o in slang hanno difficoltà ad arrivare nei circuiti, ecco perché questo concorso è aperto anche a questo tipo di film. Inoltre, possono partecipare i film girati in qualsiasi filmato, anche con il cellulare. Ci tengo a sottolineare, che grazie alla collaborazione con l’ENS, ente nazionale per la protezione e assistenza dei sordi, il concorso sarà aperto anche a film realizzati con il linguaggio dei segni e tutti i film potranno essere sottotitolati», ha precisato Antonello Zanda.
Diversi i premi, due per ogni sezione e saranno assegnate anche delle menzioni speciali: Premio Giuria Babel, pari a € 3.000,00, Premio FICC Sardegna del valore di € 1.500,00, Premio Città di Cagliari pari a € 2.000,00, e il Premio NUCT assegnato in una sezione speciale agli autori sardi e costituito da un workshop in regia, fotografia, montaggio o sceneggiatura alla NUCT di Roma, presso Cinecittà.
«Il riconoscimento NUCT ha un grande valore, perché si offre la possibilità a un film maker sardo di andare a Cinecittà per un workshop di regia. Così diamo attenzione anche alla formazione», ha detto Tore Cubeddu. La dead line per partecipare è fissata il 31 luglio 2010, il Festival si svolgerà in autunno. «Sarà un autunno all’insegna della cultura, tra il festival del libro, del jazz e del cinema protagonisti della nostra città, sarà davvero una grande festa culturale», ha concluso Ada Lai.
Ricco anche il cartellone degli appuntamenti collegati al Festival: rassegne, incontri con attori e registi, convegni, seminari. Ancora una buona nuova. Alla Cineteca Sarda sarà costituita la prima filmoteca in lingua minoritaria a livello internazionale.