Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Harding e Vogt, che mix di emozioni

Fonte: L'Unione Sarda
4 febbraio 2010

Musica. Grande serata al Teatro Lirico di Cagliari con il concerto della Mahler Chamber Orchestra guidata dal talentuoso direttore inglese



Giovane, brillante, ricco di talento. Daniel Harding è un ex enfant prodige che non ha tradito nessuna delle aspettative dei maestri che hanno creduto in lui. A partire da Sir Simon Rattle, rimasto colpito dall'allora quindicenne Harding, che gli chiedeva aiuto e suggerimenti per dirigere il suo gruppo di amici e coetanei nel Pierrot Lunaire di Schoenberg. E naturalmente da Claudio Abbado che, dopo anni di lavoro assieme, gli ha affidato la bacchetta della Mahler Chamber Orchestra, ospite martedì sera al Teatro Lirico, nella stagione cagliaritana.
Carattere, precisione, capacità di plasmare i suoni in modo espressivo, sono il tratto specifico della direzione di Daniel Harding. La mano la senti già dalle prime note. Così Egmont , l'Ouverture op.84 di Beethoven è un gioiello di esposizione interpretativa. La Mahler Chamber Orchestra ha ricchezza di suoni e colori che Daniel Harding guida con movimenti precisi, ben marcati e determinati.
Vitalità e gran volume di suono si coniugano con suoni nitidi che toccano tutte le possibili variazioni dinamiche. Ed Egmont è appena il preludio, perché subito dopo sul palcoscenico arriva, a fianco all'orchestra, il pianista Lars Vogt. Il Concerto n. 21 in do maggiore K467 di Mozart diventa così il momento di una condivisione di orizzonti estetici. Insieme affrontano senza timori riverenziali una delle pagine più note piegandole al loro modus interpretativo, sospeso tra chiarezza classica e anticipazione romantica. Lars Vogt ha il tocco preciso e intonazione sempre impeccabile anche nei momenti di più accesa intensità. Senza stravolgimenti o personalismi eccessivi si accosta alla musica di Mozart con spirito aperto, padronanza tecnica e un virtuosismo brillante mai esasperato. Un mix che fa dell'Andante una serenata delicata in un concerto intenso, da ricordare, che strappa gli applausi convinti del pubblico. E chiamato più e più volte, alla fine Lars Vogt ritorna al pianoforte per regalare di note di un Notturno di Chopin.
Il discorso della Mahler Chamber Orchestra e di Daniel Harding si approfondisce poi nella Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore di Beethoven, l' Eroica , che nel modo di intendere Beethoven del direttore di Oxford è musica dai contrasti accesi, da rimarcare con tratti di frizzante vitalità alternati con pianissimo ricchi di tensione drammatica. Attento e deciso nei movimenti, Harding si ripropone con la stessa classe che Cagliari ha già avuto modo di conoscere dieci anni fa. Il suo stile si confronta, sul terreno dei grandi capolavori, con i maestri della direzione del '900 e si caratterizza per incisività, e per competenza tecnica affinata con sensibilità. Alle spalle ha un percorso interpretativo che analizza la personalità stessa degli autori, per restituire l'immagine stessa di un'epoca e dei cambiamenti avvenuti in pochi decenni.
Un gran bel concerto, grazie evidentemente alla professionalità e maestria di un'orchestra internazionale, con giovani di tutte le nazionalità, da Israele alla Germania, dalla Serbia alla Corea. Un'orchestra che ha maturato un suo linguaggio, affidato a specificità di suono, che risalta ora nella voce dei corni, ora nei flauti, ora nella pienezza degli archi. E alla fine gli applausi, tanti, sono tutti meritati.
GRECA PIRAS

04/02/2010