Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Comune invaso dai veleni

Fonte: La Nuova Sardegna
3 febbraio 2010

MERCOLEDÌ, 03 FEBBRAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Una nuova lettera anonima scuote l’amministrazione tra malcostume e resa dei conti



Claudia Zuncheddu: «C’è anche molto disagio»



Ninni Depau: «C’è troppa opacità» Salvatore Mereu: «Solo illazioni altrimenti si va in Procura»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Le lettere anonime sono sempre spregevoli, se poi accusano settori di un’amministrazione pubblica lasciano un sapore amaro perchè sono spesso il segno di un ambiente che si deteriora, di rumor di coltelli e di mancanza di trasparenza. Per il Comune si tratta della terza missiva al vetriolo. E questo, oltre che di macostume, è segno di malessere.
La lettera è arrivata a tutti gli assessori, i consiglieri e i dirigenti del Comune. E l’immagine che esce dalla missiva è quella di un luogo in cui le debolezze e le indecisioni dell’esecutivo produrrebbero una specie di Far West in cui cresce il clientelismo, i favori politici, familiari e di amicizia. Ma si tratta anche di una documento con riferimenti precisi, scritto da chi conosce dall’interno l’amministrazione, che mette assieme pettegolezzi e fatti reali (come gli affidamenti temporanei dati senza appalto). Un insieme di veleni che preoccupano innanzi tutto per il livello di deterioramento dello scontro poltico e amministrativo e, in secondo luogo, per il montare di rumor sotterranei in grado di esprimersi solo attraverso il malcostume dell’anonimato.
La prima lettera non firmata arrivata in Comune era molto dettagliata e riguardava questioni legate al mega appalto per i rifiuti, che l’amministrazione sta istruendo da un anno a questa parte. In seguito vi fu l’apertura di un fascicolo da parte della Procura. Poi ve ne fu un’altra che riguadava l’assessore al Patrimonio Luciano Collu (poi condannato in primo grado per un contenzioso con un dipendente). Nella prima c’era un iter per il bando dei rifiuti (da 390 milioni di euro) irto di difficoltà, spine e polemiche. E ora c’è quest’ultima. Adesso lo sfondo è meno impegnativo e interessa, affidamenti, presunti conflitti di interesse, favoritismi.
«Al di là del fatto che si tratta di una lettera anonima - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd - certe cose si dicono perchè siamo in una situazione di opacità totale in cui, come il caso della Gestor (che gestiva le affissioni pubblicitarie con proroghe continue) dimostra. Se c’è un ambiente in cui si adottano spesso deroghe alle norme, non ci si deve meravigliare che poi fiocchino questo tipo di denunce. Queste accuse, sempre ben documentate, fan pensare a lotte interne al Comune, stimolate da situazioni di disagio prodotte dalla mancanza di controlli. E allora non ci si deve meravigliare di atti degenerativi come le lettere anomime». Per Salvatore Mereu (Forza Italia, presidente della commissione lavori pubblici), «chi ha qualcosa da dire, se ha delle prove, è bene che vada alla Procura della Repubblica, altrimenti si tratta di fenomeni di malcostume». Va anche detto, spiega Claudia Zuncheddu (consigliera dei Rossomori), «a parte il malcostume dell’anonimato, che quando le lettere non firmate iniziano a diventare diveerse, vuol dire che c’è malessere, a volte anche mobbing, che trova sfogo solo in questo modo».