Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

C'è la partita, voto-lampo sul bilancio

Fonte: L'Unione Sarda
16 giugno 2008

Comune. L'atto contabile licenziato alle 17,45, pochi minuti prima di Italia-Romania

Cappellacci: «Salvati i servizi senza aumentare le tasse»
Intesa raggiunta dopo il via libera a un emendamento che impegna il Comune a informatizzare tutta la sua attività.
Obiettivo raggiunto, anche grazie all'aiuto di Roberto Donadoni: il sindaco Floris aveva chiesto di approvare il bilancio entro la settimana. E il risultato è stato ottenuto ieri pomeriggio proprio con il commissario tecnico della nazionale italiana di calcio: per evitare fastidiose sovrapposizioni, l'aula ha licenziato il bilancio intorno alle 17,45, giusto in tempo per permettere ai consiglieri di tornare a casa per assistere all'incontro degli azzurri con la Romania.
L'epilogo di una maratona, cominciata lunedì, dall'esito incerto. Non tanto per il risultato finale quanto per il fatto che erano stati presentati 1.145 emendamenti: votarli tutti avrebbe significato dilatare i tempi a dismisura. La prima svolta c'è stata mercoledì pomeriggio quando il sindaco ha avuto un faccia a faccia con Claudio Cugusi che, da solo, aveva presentato 993 emendamenti. Un incontro proficuo: il consigliere eletto nelle liste di Rifondazione ha ritirato oltre 900 emendamenti. In cambio di che cosa? Di un emendamento (primo firmatario proprio Cugusi) che impegna il Comune a informatizzare tutta la sua attività.
Proprio gli ordini del giorno sono stati la chiave per accelerare l'approvazione del bilancio. Perché, una volta ritirati molti degli emendamenti di Cugusi, sono rimasti, comunque, da votare quelli del centrosinistra (62 del Partito democratico, 29 di Sinistra democratica-PSd'Az, 16 della Città promessa). Alcuni sono stati votati (e, naturalmente, bocciatì) nel corso della settimana. Gli altri, invece, sono stati ritirati dopo una serie di trattative tra maggioranza e opposizione. Abboccamenti che hanno portato a stabilire di trattare gli argomenti trattati negli emendamenti in ordini del giorno. Scelta, per altro, scontata: certi questioni (come il problema della casa o le emergenze sociali) sono condivisi da entrambi gli schieramenti. L'approvazione di un emendamento, però, avrebbe fatto salare i conti del bilancio. Per questo, nella seduta di lunedì saranno approvati alcuni ordini del giorno (che, da un punto di vista pratico, rappresentano un invito al sindaco e alla Giunta a operare in un certo modo).
Dunque, ieri l'aula è arrivata a licenziare il bilancio: a votare a favore sono stati i 22 consiglieri della maggioranza mentre i 9 del centrosinistra hanno votato contro (e il “dissidente” Paolo Casu si è astenuto). Nel successivo voto, sull'immediata esecutività del bilancio, ci sono stati 21 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astenuti).
Il risultato è stato, ovviamente, accolto con favore dal sindaco. «Anche se», ha spiegato, «partendo dalle politiche sociali e occupandoci poi degli stipendi dei dipendenti, è rimasto poco per fare altro». Un rammarico dovuto anche al fatto che il ruolo di Cagliari, a suo modo di vedere, continua a non essere centrale. «Siamo trattati alla pari di Monserrato ma ci si dimentica che sulla città insistono tante persone che non abitano nel comune».
Soddisfatto anche l'assessore al Bilancio Ugo Cappellacci che, dopo aver parlato dei numeri («Una manovra da 458 milioni di euro, con 216 milioni di spese correnti e 242 di spese in conto capitale») ha sottolineato i punti di forza. «La qualità dei servizi è rimasta inalterata senza per questo aver ritoccato al rialzo le tasse». Un risultato ottenuto anche grazie alla lotta all'evasione. «Cagliari è tra i primi comuni ad aver avviato una collaborazione con la Guardia di finanza». E, per chiudere, ha elencato gli altri aspetti positivi. «Abbiamo un indebitamento tra i più bassi d'Italia; siamo riusciti a rispettare il patto di stabilità; godiamo di un ottimo rating sancito dagli istituti di rating internazionali. E, nel contempo, siamo riusciti ad avere un fondo per le aree svantaggiate e una seria programmazione di politiche per lo sviluppo».
MARCELLO COCCO

14/06/2008