Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cellino: «Causa gestita male, faremo appello»

Fonte: L'Unione Sarda
2 febbraio 2010

Reazioni. Cauto il sindaco Floris: «La disputa ha radici lontane, se è possibile cercheremo un accordo» 

Ma il presidente rossoblù si dichiara anche disponibile a una transazione

«È stato un errore nostro, nella gestione della causa. Ma restiamo convinti delle nostre ragioni, certi di rifarci nel corso dell'appello». Così, da Miami, il presidente Massimo Cellino commenta la sentenza che condanna il Cagliari calcio a pagare oltre 880 mila euro (più interessi legali) per l'utilizzo dello stadio Sant'Elia nel periodo che va dal 1970 al 1994.
LA DIFESA «Non siamo stati in grado di far valere le carte in nostro possesso», ribadisce Cellino, «anche se siamo stati gli unici, in questi ultimi quarant'anni, a pagare qualcosa per l'utilizzo dello stadio. Se così non fosse, il Comune non avrebbe chiesto a me di rimborsare quanto mai versato dai miei predecessori». Tante le gestioni che si sono avvicendate fino all'estate 1992, quando la famiglia Cellino rilevò il pacchetto di maggioranza del Cagliari calcio dai leggendari e benemeriti fratelli Orrù. «Il grosso della cifra che abbiamo contestato e continueremo a contestare è quella relativa all'utilizzo dell'impianto di illuminazione durante i campionati mondiali del 1990 - dice ancora il massimo dirigente rossoblù - il sindaco Dal Cortivo chiese la cortesia ai dirigenti di allora e prese l'impegno di compensare successivamente i costi. Cosa che non è mai avvenuta».
L'APPELLO Ma è impossibile rifare il processo a posteriori, visto che i giudici non hanno riconosciuto questa tesi. «Non lo hanno fatto probabilmente perché, per nostro errore, non è stato possibile farlo in prima istanza - conclude Cellino - ma sono certo che in appello riusciremo a far valere le nostre ragioni. Per quel che riguarda le cause relative alla mie gestione, ribadisco la volontà di arrivare a una transazione con il Comune. Pagherò quel che devo, valutate anche le cifre che il Cagliari calcio ha dovuto sborsare per realizzare lavori straordinari».
LE REAZIONI In Comune precisano di non aver ancora ricevuto atti ufficiali. «Ma se la sentenza fosse davvero favorevole alle tesi dell'amministrazione, non posso che essere soddisfatto del lavoro svolto dagli uffici - dice il sindaco Emilio Floris - anche se devo ricordare che la causa non è stata avviata né dalla mia Giunta né da quella del mio predecessore Mariano Delogu. Si tratta di pendenze vecchie, che a mio avviso dovevano essere risolte con un accordo extra-giudiziale». Ma il pronunciamento sui canoni non pagati dal 1970 al 1994 pone una pregiudiziale a un accordo su quelli relativi agli anni successivi? «A mio avviso no - conclude il primo cittadino - si deve cercare di ragionare nell'interesse della città. E io credo sia quello di non trascinare all'infinito dei contenziosi legali. Il Cagliari calcio ritiene di avere delle ragioni, ho chiesto agli uffici di valutarle a fondo e di ricercare un accordo, pur senza arrecare danni agli interessi pubblici. Abbiamo il dovere di privilegiare questa soluzione, ma non dipenderà solo da noi».
ANTHONY MURONI

02/02/2010