Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I precari del Comune? Dimenticati

Fonte: La Nuova Sardegna
1 febbraio 2010

LUNEDÌ, 01 FEBBRAIO 2010

Pagina 19 - Cronaca

Da due mesi in tenda di fronte al palazzo di via Roma. Giovedì vertice in Municipio






CAGLIARI. Loro sono lì, di fronte al Comune di via Roma, con tenda e striscioni, sommersi dal silenzio che ha coinvolto anche loro. Ma da oltre due mesi quelle immagini ricordano un problema che esiste. Sono i precari del Comune: coloro che hanno lavorato per un certo periodo per l’amministrazione municipale, ma non sono rientrati nei parametri per le «stabilizzazioni».
Per alcuni sono le vittime di un groviglio di leggi che va dallo Stato centrale alla Regione. Per altri pagano il peso di scelte passate che hanno spesso fabbricato soltanto precari. Per altri vanno in ogni caso rispettati perchè fanno parte di quel mondo di senza lavoro che disperatamente cerca un posto che gli permetta di vivere. «Ora è necessario - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale - sedersi attonro a un tavolo per trovare delle risposte a queste persone». Per giovedì prossimo è previsto un incontro dei capi gruppo dell’assemblea con gli assessori competenti (Personale e Attività produttive) per verificare la situazione.
«Posto che bisogna precisare i requisiti per la stabilizzazione - continua Depau - la questione può essere risolta tenendo conto di alcune variabili. Innanzi tutto della compatibilità con la pianta organica e delle figure specifiche che occorrono all’amministrazione. In base a questo ipotizzare poi una stabilizzazione graduale. E, nell’attesa, si potrebbe intervniere dando loro la possibilità di impiegarsi attraverso i cantieri di lavoro».
La materia «è molto complessa», sottolinea l’assessore comunale Giuseppe Farris (Personale). La Regione ha cercato di intervenire con nuove norme, ma il governo centrale ha portato la questione davanti alla Corte costituzionale e questo ha provocato una situazione di stallo con «una interlocuzione» tra le due realtà istituzionali. In parallelo, spiega Farris, la stessa Regione ha emanato due circolari. In una dice che non è possibile la «stabilizzazione», in un’altra ribadisce che c’è una legge regionale che afferma che si può fare, ma che la questione non è ancora risolta (con lo Stato centrale) e che in caso di risultato negativo, i danni saranno a carico degli enti locali che hanno deciso in modo affermativo. Ed è per questo che noi «attendiamo il chiarimento del dettato normativo», continua Farris. Insomma «bisogna fare i conti col resto della legislazione nazionale e in più vi sono in piedi le questioni connesse al patto di stabilità». Inoltre per i concorsi «operiamo nel modo dovuto: nel nel 2009 abbiamo fatto quelli per la polizia municipale e avviato quelli per i dirigenti». (r.p.)