Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pronti a una rivoluzione culturale»

Fonte: L'Unione Sarda
1 febbraio 2010

L'assessore Giagoni: servizio capillare ma anche cassonetti con badge e isole ecologiche 

Rifiuti, a fine marzo l'appalto per la raccolta “porta a porta”

In ballo ci sono 400 milioni di euro: «La commissione sarà di altissimo profilo».
Mentre il dibattito quotidiano è incentrato su nuovo stadio, emergenza igienico-sanitaria al campo nomadi e demolizioni al Poetto, poco si sa del bando di gara sulla raccolta dei rifiuti. Un affare gigantesco, il più grosso appalto a livello nazionale. Per intendersi, si parla di 400 milioni di euro per un impegno che dovrà durare nove anni. Gara (il bando sarà pronto per fine marzo) che sarà aperta a imprese dell'intero continente europeo e che segnerà, almeno nelle intenzioni, un ulteriore salto di qualità nelle condizioni di vivibilità dei cittadini di Cagliari. «Perché, con l'introduzione prevalente del sistema di raccolta “porta a porta” - racconta l'assessore ai Servizi tecnologici Gianni Giagoni - puntiamo ad arrivare entro il 2011 a una percentuale del 60 per cento di rifiuti raccolti in maniera differenziata (attualmente ci si attesta attorno al 35), per salire al 70 nel corso dell'anno successivo».
LA STORIA Fin qui in Comune si è andati avanti con gare annuali: «Questo non consentiva alle imprese, sprovviste di un orizzonte temporale sufficiente, di effettuare investimenti in tecnologia - aggiunge l'assessore - ecco spiegata la scelta di un appalto pluriennale, di così grande entità». Dopo lo stop imposto dal Consiglio comunale (che non ha accettato il “porta a porta” per tutta la città, proposto dalla Giunta), ora l'esecutivo è pronto a presentare un nuovo progetto, che dovrebbe essere approvato nella seduta di giovedì: «Si tratta di un sistema imperniato ancora sulla raccolta differenziata diffusa, integrata dalla presenza di isole ecologiche e cassonetti (con chiave e badge) nelle aree cittadine più densamente popolate e in quelle storiche», rivela Giagoni. «Verranno privilegiati dei sistemi di raccolta che tengano conto della conformazione dei quartieri. E ci impegniamo a non aumentare la tassa sui rifiuti».
LE NOVITÀ All'impresa (o al consorzio) che si aggiudicherà l'appalto, l'amministrazione concederà un anno di tempo per effettuare il passaggio al nuovo sistema di raccolta: «Dovrà avere mezzi il più compatibili possibile con l'ambiente - aggiunge l'assessore - elettrici per il centro storico e almeno Euro 4 per il resto della città. Per quel che riguarda le isole ecologiche, poi, per ora resteranno fuori dall'appalto. Ci vorrebbe troppo tempo per ottenere tutte le autorizzazioni per effettuare gli scavi. Il bando prevederà che l'investimento rimanga in capo al Comune, che entro un anno indicherà all'azienda appaltatrice i luoghi dove verranno localizzate». Nel frattempo, dove non si potrà partire con il “porta a porta”, rimarranno i cassonetti: «Ma saranno di nuova generazione - precisa - ogni nucleo familiare avrà a disposizione una chiave e un badge, in modo che ogni tipo di conferimento sarà riconoscibile». Quest'esperimento, inizialmente, potrebbe essere portato avanti in via Dante e via Sonnino.
LA SFIDA Giagoni non nasconde le difficoltà di carattere amministrativo e burocratico alle quali la Giunta dovrà presto andare incontro: «Io avrei certamente preferito continuare con il sistema attuale, magari migliorandolo e aumentando il numero dei cassonetti - dice, a denti stretti - ma siamo obbligati a fare un passo in avanti, se vogliamo provare a raggiungere le percentuali richiesteci dalla Regione». I critici dicono che un appalto da 400 milioni è un rischio, in molti sensi: «E per questo garantiremo la massima trasparenza, nominando una commissione d'altissimo profilo per l'assegnazione della gara. A preoccuparmi non è tanto quello, quanto la sfida culturale che dovremo combattere per spiegare le novità del servizio: la città si è fin qui rivelata sensibile e ricettiva, siamo certi che lo sarà anche in futuro».
ANTHONY MURONI

31/01/2010