tribunale
Il Comune, per ora, non pagherà la maxi fattura da 7,4 milioni di euro al Tecnocasic. Nei giorni scorsi l'avvocatura comunale ha depositato al tribunale civile un atto di opposizione al decreto notificato il 19 novembre scorso nel quale si ingiunge al Comune di pagare 7.423.190,690 euro, cioè gli importi di 63 fatture emesse tra il 25 luglio del 2002 e il 31 luglio 2009. Riguardano in parte (4,2 milioni) le penalità previste dalla Giunta regionale per chi non ha raggiunto gli obiettivi di differenziazione dei rifiuti (nel 2005 un totale del 40% di cui il 10% di umido) e in parte (3,3 milioni) i costi di conferimento che il Comune ha solo parzialmente pagato, ritenendo illegittime le tariffe applicate per il conferimento e contestando la penale applicata.
LE RAGIONI DEL COMUNE In 20 pagine, l'avvocato capo del Comune, Carla Curreli, contesta punto per punto il decreto del giudice civile. Eccependo, innanzitutto, un difetto di giurisdizione del giudice ordinario perché «l'organizzazione e le modalità di attuazione dello smaltimento dei rifiuti urbani costituisce servizio pubblico e come tale rientra nelle competenze del giudice amministrativo».
TARIFFE ERRATE Nel merito, il Comune contesta una serie di punti. Ad esempio il fatto che il decreto sia stato emesso con l'allegazione di semplici fatture senza né specifica del rapporto tra le parti né quantificazione corretta delle penalità che, a giudizio del Comune, essendo sanzioni dovevano prima essere contestate. L'avvocato Curreli contesta inoltre le tariffe per il conferimento sulle quali il Tecnocasic «ha dato una propria interpretazione difforme da quella del Comune, che aveva un parere autentico alla Regione».
FATTURE PAGATE Quanto alle fatture, vengono tutte contestate: quelle del 2009, si sostiene nell'atto, sono state pagate quindi vanno detratte dal computo finale. Quelle dal 2002 al 2005, sostiene l'amministrazione civica, sono state pagate parzialmente, secondo la tariffa concordata con la Regione. Quelle dal 2005 al 2008 sono costituite quasi interamente da penali, che il Comune non aveva pagato perché erano in corso trattative con l'assessore all'Ambiente per destinare quegli importi al miglioramento del servizio. Inoltre il Comune non ha ritenuto di dover pagare il sovrapprezzo applicato dal Tecnocasic per il conferimento nella discarica di Villacidro nelle occasioni in cui i forni di Macchiareddu erano chiusi per manutenzione. (f.ma.)
01/02/2010