Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, sì alle nuove regole

Fonte: La Nuova Sardegna
21 gennaio 2010

GIOVEDÌ, 21 GENNAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Approvato all’unanimità dal consiglio comunale l’ordine del giorno per «salvare» i baretti



I chioschi potranno essere demoliti e subito ricostruiti




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Approvare quanto prima il piano di utilizzo del litorale (Pul), collegare le procedure di demolizione e ricostruzione dei baretti al regolamento edilizio del 1999 e aprire un tavolo di concertazione con la Regione per la definizione di indirizzi più adeguati alle esigenze di Cagliari. Questi i punti principali dell’ordine del giorno approvato ieri all’unanimità dal consiglio comunale.
Il documento è stato approvato (28 sì su 28 presenze) dopo un lungo lavoro di mediazione tra le varie posizioni interne al consiglio, sia nella maggioranza che tra questa e l’opposizione, da lato; che tra il Consiglio e il sindaco Emilio Floris e l’assessore all’Urbanistica e ambiente Gianni Campus, dall’altro. Alla fine, poco prima delle venti di ieri, Ugo Storelli (capo gruppo di Forza Italia) ha esposto il documento sottolineandone l’esito unitario. Poi, prima della votazione, sono intervenuti altri sedici consiglieri e ha chiuso il primo cittadino. Tutti, pur con varie posizioni, hanno sottolineato la necessità di risolvere il problema per dare delle regole alla spiaggia, permettendo così dei servizi nel rispetto della legge. L’opposizione, che con Andrea Scano (Pd) ha dato il suo apporto alla stesura definitiva del documento assieme a Storelli, ha anche sottolineato i ritardi con cui la maggioranza e la Giunta hnno affrontato il problema. I gruppi che sostengono l’esecutivo hanno messo in evidenza la necessità di intervenire con norme adeguate alle caratteristiche urbane della città.
Tra i vari punti inseriti nel documento anche il problema della dimensione e delle tipologie dei baretti. Occorre limitare «l’intrusione visiva» e punare su «dimensioni contenute ma compatibili con le norme per l’esercizio di attività commerciali e di ristorazione». Importante anche la «sostenibilità ambientale ed energetica»: per limitare i vari tipi di inquinamento e promuovere «impianti tecnologici di adduzione e smaltimento di scarso impatto». E l’adozione di «tecnologie di produzione di energia rinnovabile».
Riguardo alle attività commerciali, che dovranno essere a prevalente carattere turistico, è stata prevista anche la «tradizionale somministrazione dei ricci». Poi c’è la regolamentazione delle attività balneari. Si va dalla questione dei servizi igienici, «da ricostruire», alle zone di spiaggia da destinare alle attività ludiche, sportive e ricreative (tutte di pertinenza dei concessionari), sino ai servizi per la fruizione della spiaggia (ombrelloni, docce, ecc.).
L’altro ieri l’opposizione si era detta disponibile a patto che venissero precisati gli aspetti (inseriti, come si è visto) legati alla tutela paesaggistica della spiaggia e alla riduzione dell’impato visivo.
La corsa col tempo di questi ultimi giorni era legata alla spada di Damocle dell’ordinanza di demolizione (per mancanza di licenza edilizia e irregolarità) che scade il 5 febbraio. Da qui l’idea di un ordine del giorno con una doppia frunzione: chiedere alla Regione di modificare le norme sulla spiaggia per Cagliari e permettere agli operatori di demolire e ricostruire contestualmente. Ipotesi, questa, che dovrebbe diventare possibile col riferimento, contenuto nel nuovo ordine del giorno, al regolamento edilizio del 1999.