Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Donne, una casa per le vittime di violenza

Fonte: L'Unione Sarda
18 gennaio 2010

Inaugurata ieri mattina una struttura per aiutare le persone che hanno subito maltrattamenti in famiglia



Due donne (con i rispettivi figli) già vivono lì. Altre cinque persone, in tempi brevi, potranno trovare una sistemazione tra quelle quattro mura. È la casa alloggio gestita da Donne al Traguardo, presentata ufficialmente ieri mattina, alla presenza del sindaco Emilio Floris, accompagnato dalla dirigente d'area Ada Lai, e degli assessori comunale e provinciale alle Politiche sociali Anselmo Piras e Angela Maria Quaquero. Una struttura in pieno centro cittadino (l'indirizzo, ovviamente, è segretissimo) destinato ad accogliere temporaneamente donne vittime di violenza o maltrattamenti.
LA CASA Una struttura, ha spiegato la presidente dell'associazione Silvana Migoni, funzionante dai primi giorni di dicembre e in grado di offrire tutto il supporto necessario alle donne che si ritrovano a vivere la drammatica esperienza delle violenze e dei maltrattamenti in famiglia. A disposizione delle ospiti ci sono una serie di figure professionali indispensabili: una psicologa con funzioni di coordinamento, due psicologhe, due assistenti sociali, due educatrici professionali, una collaboratrice amministrativa e un'addetta all'assistenza domestica e alla custodia. Un gruppo che può avvalersi della consulenza di altri esperti: in particolare, un legale, una counselor e una mediatrice culturale.
I FINANZIAMENTI Un progetto finanziato con fondi regionali, assegnati al Comune che, in questo caso, li ha girati a Donne al Traguardo: per il primo anno, sono stati assegnati 331 mila euro (una parte è destinato al centro anti violenza). In particolare, l'affitto della casa, composta di quattro stanze una serie di bagni, salotto e cucina, costa meno di 110 mila euro l'anno. «In questo momento», ha spiegato Silvana Migoni, «non era possibile acquistare un appartamento».
IL CONTATTO Ma come funziona questa casa alloggio? Le donne vittime di violenza e maltrattamenti si rivolgono all'associazione. Per farlo, devono andare nella sede di Donne al Traguardo, in via Monsignor Piovella 26 (scuola Emilio Lussu, secondo piano) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Ma il contatto può anche essere preso telefonicamente ai numeri 070 2080137 (attivo con trasferimento di chiamata anche al di fuori dell'orario di apertura al pubblico) e 333 7001356. L'associazione può essere raggiunta, indirettamente, anche attraverso il numero della rete nazionale antiviolenza donne 1522.
L'INTERVENTO Preso il primo contatto, Donne al Traguardo cerca di capire che intervento è necessario. Se, per esempio, serve il coinvolgimento di un legale. Viene anche stabilito se la donna vittima di violenze ha bisogno anche di un sostegno psicologico. E, soprattutto, se è necessaria la sistemazione nella casa alloggio: in questo caso, la donna viene ospitata anche insieme a eventuali figli minorenni. Una casa alloggio che, comunque, non deve essere considerata una sistemazione definitiva da chi viene ospitato: la permanenza media è di quattro mesi. «Perché noi», ha concluso Silvana Migoni, «abbiamo il compito di aiutare queste donne a uscire dal problema per riaccompagnarle verso la normalità». ( mar.co. )

17/01/2010