Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I primi finanzimenti nelle casse del parco

Fonte: La Nuova Sardegna
12 gennaio 2010

MARTEDÌ, 12 GENNAIO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Molentargius. Anche per il compostaggio






PA.SO.
CAGLIARI. Nonostante il Piano del parco sia arenato sul problema abusivismo, l’area di Molentargius-Saline prosegue le attività avviate mesi fa. E non mancano le novità.
La prima: nelle casse del consorzio di gestione sono arrivati i finanziamenti per la realizzazione di un piccolo impianto di compostaggio. In questo modo, si muovono i primi passi affinché i rifiuti organici prodotti e raccolti a Molentargius, possano essere trattati e reimpiegati all’interno dell’area umida. Ancora: il Comune ha investito oltre 400 mila euro per la realizzazione di nuovi percorsi dedicati agli amanti del jogging. Inoltre, nelle prossime settimane saranno completate le piste ciclabili e, grazie all’assessorato alle Politiche ambientali della Provincia, sarà allestita una struttura di riferimento del Nodo InFea (Informazione, formazione, educazione ambientale). Insomma, le attività proseguono, dal bird-watching al bike-sharing, fino alle visite guidate aperte a scolaresche, cittadini e turisti.
Rimane in piedi anche il servizio di escursione in battello. Quel che ancora naviga in alto mare, per problemi legati all’approvazione del Piano del parco, è la ripresa della produzione del sale. Il progetto di massima, ventilato per la prima volta oltre un anno fa, prevede la raccolta e il confezionamento di una moderata quantità di sale, puntando soprattutto sulla qualità. D’altronde, sia il presidente del consorzio di gestione dell’area umida, Gigi Ruggeri, sia gli altri componenti dell’assemblea del parco, a cominciare dal sindaco Emilio Floris e dall’ex direttore generale Mariano Mariani, avevano detto a chiare lettere come la ripresa delle attività saliniera non fosse pensata a fini commerciali, ma turistici e naturalistici. E invece: tutto fermo in attesa del Piano. Che dovrà appunto decidere il futuro degli insediamenti urbani che nel corso degli anni si sono appropriati di gran parte dell’area umida.
Insomma: il futuro del compendio è sospeso tra un’antropizzazione pesante - della quale prima o poi si dovrà decidere la sorte - e la vocazione naturalistica che gli compete.