Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nomine? Tutte lottizzate

Fonte: La Nuova Sardegna
5 gennaio 2010

MARTEDÌ, 05 GENNAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Una ricerca nazionale boccia il Comune per carenza di trasparenza negli enti di sottogoverno



Mancano professionalità specifiche, regole e controllo




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Il direttore generale del Comune Pietro Cadau è presidente di Abbanoa. Maurizio Porcelli, consigliere di Forza Italia e presidente della commissione Cultura, presiede la Scuola civica di musica ed è nel consiglio d’amministrazione della Fondazione del teatro lirico.
Si tratta di enti di proprietà del Comune (come la Scuola civica e il teatro lirico) o in cui il Municipio ha un peso rilevante (come Abbanoa). Poi vi sono altre strutture dove l’amministrazione di Cagliari ha la maggioranza, come la Società ippica in cui di recente è stato nominato il nuovo presidente Mauro Ballero (direttore del dipartimento di Scienze botaniche dell’università) in quota Riformatori; e il Ctm dove siedono nel consiglio d’amministrazione Fabio Meloni per An e Gianni Chessa (già assessore al Patrimonio) per l’Udc. Mentre nell’ex Casic, oggi Cacip, Nino Granara (già consigliere regionale di Forza Italia ed ex presidente dell’Autorità portuale) ha surrogato il sindaco Emilio Floris.
Ma come vengono scelti questi rappresentanti? Secondo un’inchiesta condotta dalla Fondazione Civicum, un centro di ricerca indipendente a cui partecipa anche l’università Bocconi, il comune di Cagliari si trova tra i meno virtuosi. Non c’è ad esempio, come invece è previsto in città come l’Aquila o Firenze, alcuna indicazione che preveda che i nominati debbano inviare annualmente una relazione sul loro operato e sul funzionamento dell’ente in cui rappresentano il Comune; nè indicazione delle situazioni in cui si verificano conflitti di interessi (come per la presidenza di Abbanona e della Scuola civica); tanto meno vi sono regole che obblighino a scegliere persone con competenze dello specifico settore in cui vengono indicate. Mentre in città come Bologna, Campobasso, Genova, Roma e Venezia vi sono regole che indicano l’incompatibilità e la difesa delle pari opportunità. Insomma, come si legge nella relazione conclusiva di Civicum, «bisognerebbe parlare di un regolamento che precisi le incompatibità, gli obblighi informativi dei nominati e i poteri di controllo da parte del consiglio stesso».
A Cagliari, inoltre e come sottolineato più volte dall’opposizione, c’è anche una forte conflittualità tra gli stessi organi amministrativi, come è avvenuto nell’ufficio legale con esposti e contro esposti; o nei confronti del segretario generale Giovanni Battista Vargiu che aveva mandato gli incartamenti dell’Ask (la società per lo sviluppo del Comune, presieduta dall’ex assessore alle Politiche sociali Angelo Vargiu) in Procura per presunte irregolarità.