Cagliari, Quartu e Iglesias
Le Zone franche urbane stanno per partire. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha infatti reso disponibili i 50 milioni di euro (la prima annualità) per le misure previste nelle 23 Zfu. Dopo i contratti sottoscritti il 28 ottobre, dal ministero di via Veneto sono arrivati i provvedimenti di impegno delle risorse a favore delle amministrazioni comunali interessate, 3 sono sarde: Cagliari, Quartu e Iglesias. Scajola ha confermato ieri sera in una nota che «le Zone franche urbane sono ormai una realtà. La norma approvata dal Consiglio dei ministri il 17 dicembre ha dato un forte impulso all'attuazione con la semplificazione dell'iter procedurale».
OBIETTIVI Le Zfu hanno l'obiettivo di favorire gli investimenti nelle aree più povere in Italia, dando risposte economiche (l'assenza di lavoro) e sociali (degrado, criminalità). Come? Diminuendo il carico fiscale e tributario per le imprese piccole e persino micro che decidano di aprire bottega nelle aree degradate. La Finanziaria 2007 dello Stato le aveva battezzate come Zone franche urbane (Zfu), ispirandosi a un analogo sistema sperimentato in Francia. È stato necessario aspettare la manovra del 2008 per concretizzare il progetto. Le Zfu sono distribuite in 10 regioni del sud (Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania) e del centro (Lazio, Abruzzo, Molise), ma anche in Toscana e in Liguria.
LE CONDIZIONI Per individuare le Zfu, riservate a Comuni con almeno 25 mila abitanti, il ministero dello Sviluppo economico ha definito un indice di disagio socioeconomico (Ids), con la combinazione di fattori quali tasso di disoccupazione giovanile e il tasso di scolarizzazione. La vecchia Giunta regionale aveva stilato la graduatoria: Cagliari, Iglesias, Quartu, Carbonia, Alghero, Sassari, Assemini, Oristano, Selargius e Olbia. L'elenco, insieme alle proposte progettuali dei Comuni, è stato trasmesso al Governo.
I VANTAGGI Chi decide di aprire un'attività d'impresa nelle aree di Cagliari, Iglesias e Quartu delimitate come Zfu, avrà l'esenzione per i primi 5 anni su alcune imposte (Ires, Irap, Ici) e sul versamento dei contributi previdenziali sul personale. Il risparmio per la nuova impresa non potrà superare i 600 mila euro all'anno. Possono accedere alle agevolazioni le imprese con meno di 50 dipendenti che, tra il primo gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012, avvieranno (o hanno avviato) un'attività economica nelle zone franche urbane.
23/12/2009