Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un bilancio senza la politica delle entrate

Fonte: La Nuova Sardegna
10 giugno 2008

MARTEDÌ, 10 GIUGNO 2008

Pagina 1 - Cagliari



L’opposizione attacca la maggioranza: «Il patrimonio è ormai terra di nessuno»



L’assessore Cappellacci: «La minoranza non sa fare i conti»

ROBERTO PARACCHINI
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CAGLIARI. Bilancio sotto esame. Prima accusa: quasi sei mesi di ritardo. Poi: fotocopia del precedente, privo di una politica delle entrate e di un serio controllo delle spese. I gruppi di centrosinistra non salvano niente del documento contabile 2008, che ieri il Consiglio ha iniziato a discutere. Poche ore dopo, però, è arrivata la replica dell’assessore Ugo Cappellacci (Finanze): le loro proposte affosserebbero il Comune.
Lo stesso botta e risposta era capitato per il precedente bilancio, anche se allora la Giunta aveva convocato una conferenza stampa. Questa volta vi è stato solo un comunicato. In serata, prima del dibattito (in cui sono intervenuti diciotto consiglieri, poi la replica dell’assessore e del sindaco Emilio Floris), il presidente del consiglio Sandro Corsini ha illustrato i dati del documento contabile: 1.145 emendamenti ammessi, 13 della Giunta, 28 della maggioranza e 4 delle commissioni (2 della Cultura e altrettanti delle Attività produttive), 62 del Pd, 29 della Sinistra democratica e del Psd’az, 16 de La città promessa (il gruppo di Radhouan Ben Amara, Comunisti italiani) e 993 di Cladio Cugusi (Rifondazione).
In mattinata, invece, il centro sinistra ha ribadito la «necessità di un documento di programmazione che sia veramente tale - ha spiegato Ninni Depau, Pd - in grado di fare anche una seria politica delle entrate. I trasferimenti saranno sempre meno, per questo è necessario gestire oculatamente il patrimonio». Depau ha anche sottolineato come, a fronte di 11mila cespiti posseduti dal Comune, questo paghi ogni anno circa un milone e 400mila euro di affitti. «Oltre al fatto che le spese di manutenzione sono superiori alle entrate».
I consiglieri hanno anche sottolineato i rilievi della Corte dei conti, i circa 500 milioni di residui passivi (al 2006) e altrettanti per quelli attivi (cifre non spese, nè incassate con pregresso di decenni), e la mancanza di programmazione negli investimenti. «Lo stesso assessore ai Lavori pubblici - ha sottolineato Depau - ha affermato che su trecento milioni di spesa si riusciranno a fare lavori per dieci milioni».
Tra gli emendamenti, ha spiegato Marco Espa (Pd) ce n’è uno di 125 milioni «in cui chiediamo di spostare quella cifra dal tunnel di via Roma (che è presente da anni, ma non viene mai finanziato) al completamento della metropolitana di superficie. Tra i vari correttivi proposti al bilancio anche uno riguardante l’anfiteato Romano (illustrato da Massimo Zedda, Sinistra democratica), diversi sulla tutela ambientale (Andrea Scano, Pd), sul censimento del patrimonio (Gialeto Floris, Pd) e sul dissesto idrogeologico di Pirri (spiegato da Emanuele Armeni, consiglire circoscrizionale di Pirri).
L’assessore Cappellacci, nella replica, ha affermato che se si dovessero accettare tutti gli emendamenti dell’opposizione «il risultato finale sarebbe un esborso in più di 518 euro a carico di ogni singolo cittadino, alla faccia delle accuse di mancanza di rigore fatte dalal minoranza». Il primo cittadino ha ribadito come il bilancio sia sempre più legato ai trasferimenti, da cui l’esigenza di promuovere le iniziative locali. E si detto molto preoccupato per il fermo del porto canale.