Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

IL MERCATO DI VIALE MONASTIR

Fonte: La Nuova Sardegna
9 giugno 2008

SABATO, 07 GIUGNO 2008

Pagina 1 - Cagliari



«Trasformiamo subito la vecchia struttura in fiera dell’ortofrutta»





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CAGLIARI. Sugli oltre milletrecento emendamenti presentati al bilancio, quattro sono stati presentati dalle commissioni. Due dalla Cultura e altrettanti dalle Attività produttive. La prima ha chiesto maggiori finanziamenti per le associazioni culturali, da un lato, e per le iniziative culturali e le mostre, dall’altro. La seconda ha presentato un correttivo per il mercato ortofrutticolo di viale Monastir. Se non vi saranno cambiamenti il vecchio mercato all’ingrosso chiuderà entro il mese. Da qui la richiesta di un emendamento di 500mila euro per la trasformazione di una parte della struttura in una fiera permanente dell’ortofrutta. La storia racconta di un esercizio commerciale che, a seguito di una delibera della passata consiliatura, fu deciso di dismettere a favore del nuovo centro privato di Sestu (dove si è già trasferita la maggior parte degli operatori, ma in trentasette sono ancora in viale Monastir). Il sindaco aveva promesso che lo stop definitivo, fissato per giugno, sarebbe slittato a dicembre. Ma non c’è alcun atto in tal senso. Il presidente della Regione Renato Soru aveva tentato una mediazione ma senza risultati concreti. «Ora, però, a questi lavoratori bisogna che il Comune dia una risposta certa, non è possibile lasciarli in terra di nessuno», ha sottolineato più volte Paolo Casu (presidente della commissione alle Attività produttive). Non solo: su questo mercato si gioca una partita che va oltre il futuro delle trentasette famiglie, più quelle dell’indotto (guardiani, pulizie ecc., pur importante), e «che riguarda l’organizzazione di questo settore e il ruolo che può avere l’amministrazione comunale nel tracciare nuovi orientamenti di sviluppo». La commissione competente ha elaborato da tempo una delibera in cui viene chiesto che la struttura non venga rimossa, che vengano tenuti gli attuali operatori e che parte dell’area venga trasformata in una fiera permanente dell’agroalimentare. E ora lo stesso organismo consiliare ha presentato un emendamento in tal senso.