Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Dalla caserma Ederle all’ospedale militare

Fonte: La Nuova Sardegna
9 dicembre 2009

MERCOLEDÌ, 09 DICEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari


Un patrimonio gigantesco oggetto ancora di contenzioso




CAGLIARI. La partita dei beni militari dismessi è iniziata nel 2006. In verità se n’era parlato da anni, ma senza risultati concreti. E solo con la giunta regionale di Renato Soru il passaggio si è concretizzato (anche se l’iter burocratico è ancora in atto).
I beni cedibili sono dislocati soprattutto nella vastissima area di altissimo pregio che da Sant’Elia-Calamosca conduce a Marina Piccola (Poetto). Oltre alla caserma Ederle, il cui valore ammonta almeno al doppio degli immobili che la Regione dovrebbe reperire per ospitare i militari (a suo tempo la Regione si era impegnata non solo a trovare le risorse per bonificare i siti di cui stava per diventare proprietaria, ma anche a reperire 70 alloggi nel capoluogo e magazzini per 4500 metri quadrati), spiccano per importanza il faro di Sant’Elia e l’ex deposito di carburante di Monte Urpinu della Marina Militare. L’elenco prosegue con l’alloggio del comandante dell’aeronautica e i relativi magazzini, l’ospedale militare Amerigo Demurtas, il magazzino vestiario dell’esercito, l’ex tettoia per il ricovero dei cavalli, l’ex poligono di tiro dell’esercito, la Caserma Giodda e Martinazzo, l’ex panificio militare (che oggi ospita la biblioteca militare e la sede della Croce Rossa), l’ex Caserma Griffa, i magazzini del Genio e gli alloggi militari, l’ex Caserma Monte Grappa, la batteria Prunas ex stabulario, il deposito Nato della marina, il fortino di Sant’Ignazio, la radice del molo di levante, gli alloggi della Marina a Cala Fighera, l’ex batteria Dicat, gli alloggi militari di piazza San Bartolomeo e di via XXVIII febbraio, la sede dell’ex Cral della Marina, il bunker degli ex rifugi di viale Colombo, i magazzini generali della Marina e le palazzine che ospitano gli alloggi dei militari di Calamosca-San Bartolomeo.
Inoltre negli accordi per il passaggio dei beni venne detto che c’era la possibilità (a condizione di un condizione era un accordo di programma tra i due enti) che anche alcune importanti caserme potessero passare alla Regione. Tra queste dovrebbero esserci la Monfenera, la Villasanta, la Cascino e la Mereu.
Oggi, inoltre, è possibile anche riaprire il capitolo dei beni a suo tempo considerati non cedibili, come accennato e auspicato da Maurizio Porcelli (Forza Italia, presidente della commissione Cultura del consiglio comunale). Tra questi ci sono la palazzina-alloggi dell’Esercito di Monreale, e quella di Su Planu, l’impianto di telecomunicazioni dell’Aeronautica, il circolo ufficiali del Comando della Regione militare, la foresteria militare, il tribunale militare (Caserma Fadda), lo stabilimento balneare degli ufficiali e dei sottufficiali della Marina, l’Ammiragliato e il poligono di tiro a segno nazionale dell’Esercito. (r.p.)