Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ponte dell'Immacolata, aerei pieni

Fonte: L'Unione Sarda
9 dicembre 2009

Turismo. Tra arrivi e partenze, a Elmas erano attesi 36 mila passeggeri nel weekend
Gli agenti di viaggio: «Sbagliato puntare tutto sul low cost»

La società di gestione dell'aeroporto di Elmas si frega le mani ma gli agenti di viaggio lanciano l'allarme.
Prendi un sabato e una domenica, accostaci un martedì di festa (ieri, Immacolata concezione), uniscili con un lunedì di ponte e condisci il tutto con bel sole e temperature miti. Ecco servita una ghiotta occasione per viaggiare: lasciare Cagliari, per chi ci vive, venirci per chi risiede altrove.
Il richiamo ha funzionato, a guardare i dati relativi al traffico aereo nello scalo di Elmas. Nel 2008, fra 5 e 8 ottobre, ci sono stati 264 movimenti (sono quindi atterrati o decollati 264 aerei), con un'offerta di 40.449 posti e un totale di 26.020 passeggeri trasportati. Per il 2009 la Sogaer, società di gestione dell'aeroporto, prevedeva che, da sabato scorso a ieri, i movimenti sarebbero stati 312, i posti offerti 52.686 e i passeggeri effettivamente trasportati 36.000: diecimila in più dell'anno scorso.
I dati sono accorpati: non dicono quanti sono partiti e quanti sono arrivati. Per vedere se i pronostici sono stati rispettati occorrerà attendere qualche giorno. Nel frattempo, però, per avere la controprova che gli aerei da e per lo scalo del capoluogo stavano viaggiando belli carichi bastava provare a prenotare su una delle rotte nazionali gestite da Ryanair: lunedì, un posto sull'aereo partito ieri per Cuneo (scalo interessante per chi è diretto in montagna) costava 79,90 euro, che sommate le tasse diventavano 113 e spiccioli. Stessa cifra per andare a Roma. Chi conosce le regole delle oscillazioni dei prezzi per i biglietti low cost sa che costi di questo tipo indicano che i posti a disposizione sono pochi.
IL BOOM DI ELMAS Così la Sogaer si frega le mani, forte degli incrementi di traffico di questo 2009: a ottobre i passeggeri partiti o arrivati a Elmas sono stati il 21,44 per cento in più del 2008, a novembre l'aumento è stato del 17,68, mentre per quanto riguarda i soli voli internazionali i passeggeri, dal primo gennaio al 30 novembre, sono stati il 53,89 per cento in più.
Effetto Ryanair, ovviamente: le cose sono sensibilmente cambiate, per quanto riguarda le presenze turistiche, da quando la primavera scorsa la compagnia irlandese ha fatto di Elmas la sua principale base sarda, una delle sette attive in Italia. Una presenza alla quale i vertici Sogaer attribuiscono i risultati di Elmas, in controtendenza rispetto a un contesto nazionale che ha visto calare il numero dei passeggeri anche in città simbolo dell'Italia turistica come Venezia e Firenze.
«MA I SARDI NON PARTONO» Non tutti, però, applaudono. Il bilancio della Fiavet, l'associazione di categoria degli agenti di viaggio, è un bollettino di guerra: «Com'è andato il ponte dell'Immacolata? C'è stato un calo del 40 per cento di partenze», snocciola il presidente per la Sardegna Enzo Manunza. «Per gli arrivi stiamo aspettando ancora i dati ufficiali di Federalberghi e dell'aeroporto, ma non notiamo grandi movimenti. Siamo ottimisti per Capodanno, visto che i pacchetti in offerta partono da prezzi veramente bassi: si va dai 250 euro in su. Ok, c'è la crisi, ma 300 euro per un Capodanno ad Hammamet è davvero un affare».
L'ALTRA FACCIA DEL LOW COST Attenzione, avverte ancora Manunza, non è realistico, immaginarsi le agenzie di viaggio vuote e i viaggiatori intenti a prenotare da sé tramite internet. «Le agenzie, in questi giorni, sono semmai affollate. Negli Stati Uniti è successo già a partire dall'anno scorso, da noi sta avvenendo adesso: molti clienti, fatta l'esperienza del low cost, stanno comprendendo l'importanza di avere una figura di riferimento, un mediatore. Basta pensare a cosa si va incontro quando magari si ha un biglietto pagato 40 euro e si incontra il minimo problema in aeroporto: per avere informazioni ti tocca chiamare, a pagamento, un call center con sede all'estero. Così tornano ad affidarsi a noi». Agenzie piene, insomma, ma affari pochi: «I clienti si informano, domandano i depliant ma non partono. Segno, però, che i sardi hanno desiderio di muoversi».
UN SETTORE A RISCHIO Vogliono, insomma. Forse però non possono. E gli arrivi? «Guardi, l'estate è stata un disastro: il calo, per le agenzie sarde, è stato del 70 per cento per l' incoming ( gli arrivi, ndr ). E la programmazione è a zero: a ottobre, per dire, lungo la costa, da Costa Rei a Teulada, non c'era un solo albergo aperto. Abbiamo chiesto un confronto all'assessore regionale al Turismo. Ma qualcuno sa che Ryanair, che pure offre un servizio pubblico, si rifiuta di vendere biglietti a noi agenti? Se un cliente non ha il computer e chiede a noi di fare il biglietto per conto suo, non possiamo. Non si può scommettere tutto sul low cost, investirci svariati milioni di euro pubblici e lasciar perdere il resto, facendo affogare un settore come quello delle agenzie che in Sardegna fa girare mille milioni di euro e vale 3.500 posti di lavoro. Tanto più che il low cost non è tutto oro: per esempio, porta un turismo ibrido, con molte persone che non hanno interesse a farsi rilasciare fattura e anziché in albergo vanno a dormire nelle seconde case alimentando il mercato del sommerso. Poi non lamentiamoci se i ragazzi non trovano lavoro».
MARCO NOCE

09/12/2009