Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cualbu liquidato: Tecnocasic ritorna in mano pubblica

Fonte: La Nuova Sardegna
4 dicembre 2009

VENERDÌ, 04 DICEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari





Ora la società sarà incorporata nell’ex Casic

CAGLIARI. Tecnocasic, l’azienda che governa il termovalorizzatore di Macchiareddu, è da ieri controllata al cento per cento dal Cacip, l’ex Casic diventato consorzio provinciale per l’area industriale. Con l’accordo ratificato davanti al notaio Giua Marassi dopo un negoziato molto complesso durato sei mesi, con costanti interferenze politiche, esce di scena il socio privato Gualtiero Cualbu.
Cualbu con la sua Ecologica 2000 era il celebre socio misterioso, la cui presenza nell’azienda rappresentava un ostacolo tecnico alla fusione per incorporazione fra Tecnocasic e Cacip. Ecologica 2000 deteneva il trenta per cento del pacchetto: ha lasciato la quota in cambio di 500 mila euro più gli interessi legali maturati sulla somma, la stessa versata nel 1990 all’atto dell’acquisizione. Alla firma del contratto erano presenti il presidente del Cacip Emanuele Sanna, il commissario liquidatore di Tecnocasic Oscar Serci e il rappresentante di Ecologica 2000, Giuseppe Artizzu.
Il primo effetto dell’operazione è che in tempi brevi i 242 dipendenti di Tecnocasic saranno dipendenti del Cacip, quindi di una società a controllo pubblico. L’altro è contenuto nel programma del liquidatore della società, Oscar Serci: una rivisitazione globale del sistema organizzativo che dovrebbe riflettersi sulle tariffe. Come dire: i comuni, che finanziano Tecnocasic pagando lo smaltimento dei rifiuti urbani in base alle tariffe indicate dalla Regione potrebbero guadagnarci.
Non era un mistero che Cacip avesse fretta di congedare Ecologica 2000 per completare la liquidazione di Tecnocasic e la sua fusione per incorporazione nel consorzio. Se il socio privato fosse rimasto in campo avrebbe avuto diritto a una quota del 2,5 per cento circa in Cacip e a una presenza in consiglio d’amministrazione. Prospettiva che il cda del consorzio ha preferito evitare, lasciando mano libera a Serci. Scartate le altre possibilità, il commissario ha realizzato il progetto iniziale: riportare la quota privata in mano pubblica «a garanzia del personale - è scritto negli atti - e del patrimonio aziendale».
Ora la fusione potrà andare avanti rapidamente. Completata la procedura tecnica - in linea con la legge di riforma voluta da Soru - si deciderà se dare a Tecnocasic un consiglio d’amministrazione autonomo, con Cacip socio unico, oppure lasciare che sia l’organo amministrativo del consorzio a prendere in mano il timone del termovalorizzatore.
Tecnocasic, la seconda azienda sarda dopo Saras per rapporto costi-redditività, è stata fondata il 12 febbraio 1990 con questa configurazione proprietaria: il 55% Casic e il 45% Sps, una società pubblica dello Stato con sede a Roma. Fallita nel 1997 Sps, il curatore chiese a Casic di esercitare il diritto di prelazione sulla quota. Ma il consorzio, allora presieduto da Sandro Usai, decise di esercitarla solo per il 15%. Il restante 30% venne venduto per il corrispondente in lire di 500 mila euro a Ecologica 2000, con sede a Villacidro, società controllata al cento per cento da un gruppo francese registrato nelle isole Caiman.
Con l’ingresso di capitale privato, Tecnocasic diventa una società consortile per azioni, controllata al 70% da Casic. Ma un articolo dell’atto costitutivo stabilisce che la quota minima indispensabile per le scelte amministrative è il 75%. Come dire: il socio privato, il cui nome nei primi anni resta misterioso, è decisivo. Per statuto non può esserci distribuzione di utili, ma il privato ha diritto ad assumere senza alcun limite incarichi per lavori e consulenze. Non è finita: nel 2003 Casic offre al comune di Cagliari, come primo conferitore di rifiuti, una quota pari al 20% di Tecnocasic. Il Comune prima delibera l’acquisto col voto di giunta e del consiglio, ma poi lascia l’atto nel cassetto: c’è una legge che vieta la presenza diretta negli organi amministrativi in società partecipate fino al 20%: in quel momento il presidente di Tecnocasic è Ghigo Solinas e bisogna salvargli la poltrona. La riforma di Soru, approvata nel 2008, impone un cambio di rotta: nessun consorzio industriale può avere società controllate. Il cda del Casic, poi trasformato in Cacip, nomina il liquidatore e si apre la trattativa con Ecologica 2000, conclusa ieri. Il prossimo passo: fusione e revoca della procedura di liquidazione. (m.l)