Rassegna Stampa

Il Sardegna

Quella strana cessione delle aree di Sant'Elia

Fonte: Il Sardegna
3 dicembre 2009

Piccola città

Claudio Cugusi

La questione delle aree di Sant'Elia, che sui media è passata veloce come un jet, si risolve a una sola domanda: ma perché dobbiamo pagare quello che è già pubblico, dunque nostro? Fosse stato un privato, l'avremmo capito: vuoi quelle centinaia di ettari sul mare, te li diamo a peso d'oro (se te li diamo). Come si dovrebbe fare per ogni spazio pubblico che interessa a un privato: è in vendita e lo vuole? Lo paga e arrivederci. Ma qui sono i Monopoli di Stato, cioè lo Stato, i proprietari della piana di Sant'Elia dove sono stati costruiti quegli orrendi palazzoni, dove le coop hanno invece realizzato abitazioni più decorose e dove sarebbe potuto sorgere il Betile. Che vuole lo Stato dal Comune di Cagliari? Che vuole dalla Regione, se per effetto dell'articolo 14 dello Statuto deve trasmettere gratis le sue proprietà al demanio della Regione? E perché il Comune, invece di dire queste cose e di ingaggiare una grande battaglia istituzionale e di popolo in nome della sovranità dei cagliaritani sul loro territorio, festeggia il versamento di otto milioni di euro pubblici per saldare i conti con i Monopoli? Questa vicenda, che non può finire così, ha almeno due lati assurdi. Il primo è che le coop e Area dovranno rimborsare il Comune: abbiamo molti dubbi che questo succeda davvero. Il secondo è questo federalismo rovesciato: riduce i trasferimenti agli enti locali e con Cagliari si mette a fare cassa mentre ad altre città ripiani i bilanci fallimentari. E il sindaco di Cagliari non batte ciglio. *Giornalista