Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stop al taglio dei consiglieri

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2009

Finanziaria, non ammessi 12 dei 14 emendamenti del Governo



ROMA Primo stop per il governo sulla Finanziaria, in commissione Bilancio alla Camera: 12 su 14 emendamenti del pacchetto a firma dell'esecutivo rimangono impigliati nelle maglie dell'inammissibilità. Sopravvivono solo il finanziamento per il turn over dei vigili del fuoco, le misure pro-Abruzzo, gli sgravi fiscali per le banche e le novità per le buste paga degli statali: col cedolino unico viene anticipato il conguaglio 2011 e questo si tradurrà in versamenti Irpef una tantum da 200 milioni.
Saltano invece, almeno per il momento, i tagli ai consiglieri comunali e regionali ma anche al tetto degli stipendi per quelli regionali e la ripartizione delle risorse dello scudo fiscale. Perlopiù perché si tratta di norme ordinamentali e non finanziarie. La decisione della presidenza della commissione Bilancio di Montecitorio colpisce circa il 60 per cento degli oltre 2.400 emendamenti parlamentari.
Il governo cerca comunque una soluzione, e pensa alla riscrittura dei testi. «Nessuna bocciatura definitiva agli emendamenti del governo», afferma infatti il deputato del Pdl Marco Milanese. Si tratta, aggiunge, di «una forma di inammissibilità che verrà sicuramente rimossa entro mercoledì, eliminati i problemi tecnici».
E sotto un profilo strettamente tecnico, a essere stati per ora respinti sono solo cinque emendamenti del governo: dal turismo alle zone franche urbane, dal codice delle autonomie alla privatizzazione della Tirrenia. Stop a metà per le misure per l'Ambiente e il patto per la salute. Alcune proposte di modifica sono «congelate», in attesa delle relazioni tecniche: tra queste il pacchetto welfare e quello giustizia, che oltre a rendere più cari i processi, secondo il Pd, «cancella con un colpo di spugna la gratuità del processo del lavoro».
Le opposizioni festeggiano: «È una svolta nell'esame della finanziaria», dice il capogruppo Pd in commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta. «Dopo i proclami il governo è bocciato», afferma l'Idv mentre Amedeo Ciccanti (Udc) sintetizza: «Il governo esce con le ossa rotte».
Sul fronte parlamentare, non ammesse misure popolari, come i rimborsi del latte e dei pannolini, e talvolta bipartisan come quelle per le tv locali. Sforbiciata anche per un tema chiave (e che sta a cuore anche al ministro Tremonti) come la Banca del Sud.

02/12/2009