Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, corsa contro la prescrizione

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2009

Ripascimento. Il processo nei confronti di ex amministratori e dirigenti della Provincia

L'accusa chiede la conferma delle condanne di primo grado

La sentenza d'appello sul ripascimento è attesa per il 14 dicembre, due settimane prima che la prescrizione cancelli l'intero processo.
Nessuno sconto, le condanne sono da confermare in blocco. E se qualcuno potrà cavarsela sarà solo perché nel frattempo un reato si è prescritto.
Il procuratore generale Maria Alessandra Pelagatti chiede alla Corte d'appello la conferma della sentenza sul ripascimento del Poetto, tenendo conto del fatto che il tempo ha cancellato il reato di falso. Così per i componenti della commissione di monitoraggio Andrea Atzeni, Paolo Orrù e Giovanni Serra (condannati in primo grado a un anno e quattro mesi per il solo reato di falso) il pg sollecita il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, mentre per il direttore dei lavori Salvatore Pistis e il dirigente della Provincia Andrea Gardu, processati per danneggiamento e falso, chiede una riduzione rispetto alla pena di tre anni inflitta dal Tribunale il 4 luglio dello scorso anno.
Per il resto il pg spiega perché deve essere confermata la condanna a due anni e otto mesi per l'ex assessore ai Lavori pubblici Renzo Zirone (abuso d'ufficio e danneggiamento), e la pena di due anni inflitta al coordinatore del progetto Lorenzo Mulas e al legale rappresentante dell'associazione d'imprese che ha eseguito i lavori Piergiorgio Baita (danneggiamento).
Nella requisitoria il pg ripercorre le tappe del ripascimento: si trattava di un progetto sperimentale da attuare in due anni. Nel frattempo bisognava controllare e, se necessario, interrompere. Proprio come avevano sollecitato il Wwf, gli Amici della terra, Legambiente e i cittadini davanti a quelle colate di materiale scuro che sfregiavano l'arenile. Ma c'erano trenta miliardi di lire da prendere e i tempi erano stretti: bisognava accelerare, modificare il progetto, lasciar perdere la sabbia di cava che comportava tempi lunghissimi e passare a quella di mare, più facile da pescare e sputare: pietre, conchiglie, ghiaia, la draga Antigoon ha riversato in spiaggia tutto quello che ha trovato. Diciannove giorni di lavoro senza sosta col materiale prelevato in mare senza un controllo preventivo: la draga è andata a scavare in una zona dove non erano garantite qualità e quantità. L'impresa lo aveva messo nero su bianco, la Provincia sapeva tutto. Eppure si era andati avanti, dritti verso il disastro.
Dopo il pg il presidente dà la parola agli avvocati di parte civile quindi rinvia il processo al 3 dicembre per le arringhe. Si proseguirà il 10 dicembre, la sentenza è attesa per il 14 dicembre, due settimane prima che la prescrizione cancelli tutto. (mfch)

01/12/2009