Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Duecentosettanta minori in affido nel Cagliaritano

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2009

Sono in crescita soprattutto i bambini e i ragazzi ospiti delle comunità alloggio



Problemi economici, tossicodipendenza e lacune culturali dei genitori sono le cause più frequenti che portano all'allontanamento dei minorenni dalle loro famiglie, ma in città non mancano i casi più estremi, come i maltrattamenti e le molestie. La diffusione del fenomeno è testimoniata dall'aumento degli affidi temporanei nelle comunità alloggio: il numero dei giovani fino a 17 anni ospitati nei vari centri specializzati della provincia è infatti passato da 131 (dato del 2007) a 153 attuali. Restano sostanzialmente stabili, invece, i casi in cui i minorenni vengono affidati alle cure di un'altra famiglia. Complessivamente sono 272 i minori in affido in tutta la provincia di Cagliari. Nonostante il lavoro meticoloso degli operatori sociali e delle scuole, le situazioni di sofferenza e degrado, dunque, non tendono a diminuire, come è stato rimarcato ieri durante la celebrazione del ventesimo anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia promossa dalla Provincia e dall'Unicef.
GLI AFFIDI Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio delle politiche sociali della Provincia, illustrati dalla vice presidente della giunta Angela Quaquero, in città i minorenni in affido sono 73: la maggior parte (63) si trova nelle comunità alloggio e questo fatto indica che sono diffuse soprattutto le situazioni più difficili, con il giovane che non può essere reinserito in un'altra famiglia. Sono 20 i bambini fino a 5 anni interessati da queste misure di tutela imposte dal giudice su segnalazione dei servizi sociali del Comune o adottate (più raramente) in modo spontaneo dai genitori, mentre sono 25 nella fascia 6-13 anni e 28 in quella dai 14 ai 17. I casi che hanno riguardato ragazzi sono 38, quelli che hanno coinvolto donne 35.
IL GARANTE La Provincia è stata una delle prime amministrazioni a introdurre la figura del garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ruolo ricoperto dal giudice minorile Gian Luigi Ferrero: una figura che ha il compito di ribadire l'esistenza dei diritti dei bambini e farli rispettare. «Uno strumento fondamentale di intermediazione nel conflitto, prima di rivolgersi al giudice», ha spiegato Ferrero, «una figura asettica, neutrale e autonoma con il compito di favorire anche l'incontro tra genitori e figli». Come ha ricordato Laura Baldassarre, dell'Unicef, «stiamo promuovendo l'istituzione di un garante nazionale e uno regionale», perché «dove è stato istituito ha fatto la differenza con il suo ruolo fondamentale di coinvolgimento dei bambini e mediazione tra le istituzioni».
NICOLA PERROTTI

01/12/2009