Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli enti locali: Statuto sardo da riscrivere

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2009

Il presidente Cossa all'assemblea dell'Asel: urgente una riforma anche dei rapporti finanziari con la Regione, il patto di stabilità ci soffoca



Gli enti locali sardi lanciano un appello per la riscrittura urgente dello Statuto sardo. L'invito è arrivato ieri dall'assemblea dell'associazione, dal tema “La Sardegna verso il nuovo Statuto: quale ruolo per gli enti locali”, messaggio di grande attualità rispetto al confronto in corso al Consiglio regionale.
All'incontro, che voleva anche ricordare i quarant'anni di fondazione del sodalizio, sono intervenuti fra gli altri il sindaco di Cagliari Emilio Floris, il vicepresidente del Consiglio regionale (e presidente dell'Asel), Michele Cossa, il capogruppo del Pdl in Consiglio Mario Diana, il prefetto vicario di Cagliari Bruno Corda, il direttore dell'Anci Umberto Oppus.
Assenti, per indisposizione, il presidente della Regione Ugo Cappellacci e del Consiglio regionale Claudia Lombardo, rappresentati entrambi dai rispettivi capi di gabinetto.
VERSO IL PROGRESSO «Per noi è un impegno serio sostenere e accompagnare il progresso degli enti locali sardi», ha detto il presidente dell'Asel, il riformatore Cossa, «ci sono tre temi pressanti che sono all'attenzione della nostra associazione: la riscrittura dello Statuto sardo, il riordino del regime dei rapporti finanziari tra Regione ed enti locali e le regole del patto di stabilità e crescita che stanno soffocando la potenzialità di Comuni e provincie», ha detto il vicepresidente del Consiglio, «di fatto il patto impedisce ai Comuni di concorrere al superamento della crisi e di progettare il futuro sviluppo economico attraverso la pluralità dei servizi che gli sono propri». Per i suoi dirigenti, il futuro dell'Asel è rappresentato dalla sfida nella quale l'associazione è chiamata a cimentarsi. Sfida con due obiettivi: consolidarsi nel territorio per affermare la natura autonomistica del movimento associativo, in analogia a quella dell'intera società sarda; e rafforzarsi e valorizzazione le capacità di tutte le associazioni di enti locali operanti nell'Isola, riunite fin dal 1990 nel Coordinamento regionale.
«Il nostro Statuto è datato», ha sottolineato il sindaco di Cagliari, Floris, «c'è il rischio che una riforma dello Stato lo renda ancora più vecchio, per questo la sua riforma non è più rinviabile». Diana, unica voce fuori dal coro, non sente l'esigenza di modificare lo Statuto ma ritiene che siano necessarie solo nuove leggi per dare alla Sardegna un impulso per risolvere i suoi problemi. Cossa ha aggiunto che «l'incontro ha anche un significato politico e istituzionale che riguarda il ruolo degli enti locali nella crescita e nello sviluppo dell'autonomia regionale. Dobbiamo quindi chiederci e chiarire quale dovrà essere il ruolo degli enti locali nel nuovo Statuto sardo di autonomia. È necessario terminare la fase preparatoria che dura da anni - ha concluso Cossa - e andare alla riscrittura del nuovo Statuto regionale al quale l'Asel vuol dare il proprio originale contributo politico e culturale nell'interesse di tutti gli enti locali della Sardegna».
L'ASSOCIAZIONE L'Asel nasce nel 1969 a Cagliari, per volontà degli amministratori locali della Sardegna. La prima denominazione è Apel (Associazione provinciale enti locali) che cambia in Asel nel 2004. L'associazione vuole rappresentare le istanze delle comunità locali, dare voce e strumenti di tutela ai Comuni e concorrere allo sviluppo dei territori sardi nel contesto nazionale ed europeo. L'Asel, ai primi anni '90, ha concorso a costituire Il "Coordinamento delle Autonomie Locali" e, con altre associazioni, fa parte della "Conferenza permanente Regione-Enti Locali".
L'associazione tutela principalmente gli interessi dei Comuni della Sardegna a tutti i livelli e si occupa di formazione degli amministratori e dei dipendenti della pubblica amministrazione.
SERGIO ATZENI

01/12/2009