Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sant’Elia, fine di un’epoca Dopo mille polemiche via al nuovo impianto

Fonte: La Nuova Sardegna
30 novembre 2009

LUNEDÌ, 30 NOVEMBRE 2009

Pagina 3 - Fatto del giorno





Entro tre mesi il bando di gara Il progetto è stato fortemente voluto da Massimo Cellino

ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Entro tre mesi vi sarà il bando per la realizzazione del nuovo stadio. L’addio al glorioso Sant’Elia, realizzato per il Cagliari dello scudetto del bomber Gigi Riva, in un momento magico della squadra allenata da Allegri, con la bella vittoria di ieri sulla Juve per 2-0. Martedì scorso la giunta comunale ha approvato una delibera che dà il via all’iter per un’altra struttura, fortemente voluta da Massimo Cellino (presidente del Cagliari calcio), richiesta dalla maggioranza di centrodestra in consiglio comunale a Cagliari.
Decisione contestata per le modalità di realizzo dall’opposizione e accelerata dalla possibilità di includere il capoluogo tra i campi da gioco degli europei di calcio del 2016.
La storia. La vicenda inizia dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, durante la Giunta comunale guidata da Mariano Delogu: Cellino propose di costruire un nuovo stadio. Il vecchio impianto aveva diversi problemi: manutenzioni trascurate e sicurezza inadeguata (poi, in parte, risolti). Il responsabile della società dei rossoblu, però, chiedeva un affidamento diretto. Ma questo bloccò la proposta. Alcuni anni dopo, nel marzo del 2003, sotto il primo esecutivo di Emilio Floris, vennero presentate tre delibere di Giunta. Le proposte ipotizzavano la costruzione di una nuova struttura con la rimozione totale o parziale del Sant’Elia, più strutture turistico-commerciali e sportive non calcistiche. E il sistema del project financing (che vede un imprenditore realizzare il tutto a sue spese in cambio di una gestione per un certo numero di anni) per realizzare l’opera. Ma queste ipotesi non arrivarono mai in consiglio comunale. Stessa sorte ebbero altre due ipotesi di delibera, presentate durante la seconda consiliatura di Floris: una prevedeva il recupero dell’attuale impianto (per 42 milioni) e la seconda una bando internazionale di idee peer verificare il da farsi.
La proposta Cellino. Difficile dire come sarà il nuovo stadio. Di certo c’è, per il momento, il progetto presentato da Cellino nell’autunno del 2007. L’idea è quella di uno stadio con circa 25mila posti, in cui il campo di gioco sia a ridosso delle tribuna in modo che il pubblico possa partecipare più da vicino alla partita. Parcheggi interni e due piani per spazi da dedicare ad attività legate al tempo libero e allo shopping sportivo, più alcune strutture ricettive interne. Secondo le ultime versioni, i posti possibili sono passati a 30mila.
La scelta. Ben cinque ipotesi di delibera sono state inevase per anni. Un fatto che la dice lunga sulla potenza che il gioco del calcio ha ed ha avuto sul Comune. Nessuna delle precedenti ipotesi prevedeva un affidamento diretto al Cagliari calcio (nè risolveva il problema). La questione è stata in parte sbloccata a fine luglio del 2008 con una delibera, approvata a maggioranza, in cui si dava mandato al sindaco di portare avanti l’accordo con la società dei rossoblu. Con l’obiettivo di una convenzione per la realizzazione del nuovo stadio, da realizzarsi con la cessione del diritto di superficie di un terreno (a fianco all’attuale stadio, da demolire). In cambio veniva chiesta la possibilità di utilizzo della strtutura per altre manifestazioni di interesse pubblico. Da notare come, alla fine del 2008, uno dei momenti di maggiore contestazione del sindaco da parte di un gruppo di suoi consiglieri di maggioranza, fu legato alle «lungaggini» del Comune nell’accordo con Cellino. E i toni furono così duri che il primo cittadino minacciò le dimissioni.
I problemi. Intanto il sindaco aveva messo al lavoro i funzionari del Comune che, assieme al Cagliari calcio esaminarono i problemi legati alla stipula della convenzione. Tra questi un contenzioso aperto: l’amministrazione contesta alla società dei rossoblu il non pagamento di 376mila euro, mentre quest’ultima afferma di avere fatto una serie di lavori, che non danno diritto a questo pagamento (la questione è in mano ai magistrati). Ma il punto di maggior difficoltà, oggi risolto, riguarda il fatto che il terreno su cui insiste l’attuale stadio, e dove dovrebbe essere costruito il nuovo, è della Regione e questa l’aveva ceduto al Comune per un utilizzo pubblico. Ma recentemente la Giunta guidata da Ugo Cappellacci ha precisato che il Comune può cedere il diritto di superficie dell’area (47mila metri quadrati) a patto che ne venga fatto un utilizzo pubblico (e le partite di calcio sono considerate tali).
L’ultima delibera. Dopo cinque delibere andate a vuoto, martedì scorso la giunta comunale di Cagliari ha votato quella che, poche ore dopo, ha presentato come decisiva. Vediamo. L’amministrazione stabilisce un bando di evidenza pubblica in cui viene stabilito che il vincitore dovrà: demolire il Sant’Elia, costruire nella stessa area il nuovo impianto (in regola con le norme europee) e proporre un progetto per l’utilizzo complessivo dell’area (non sono affatto escluse strutture ricettive, ricreative, commerciali e sportive non calcistiche). In cambio l’aggiudicatario avrà la gestione di quanto costruito (a sue spese) per un numero di anni da decidere in rapporto al progetto, al rientro dall’investimento e al guadagno d’impresa. Poi gli impianti e gli immobili diventeranno proprietà del Comune. Ma tutto questo ha una clausola: chiunque vinca deve garantire che la squadra del Cagliari giochi le sue partite nel nuovo impianto. Un fatto che, se non esclude che possa essere qualche altro imprenditore ad aggiudicarsi il bando, pone il presidente del Cagliari calcio in una botte di ferro. Chiunque voglia lo stadio e le strutture collaterali dovrà stipulare, a monte, un accordo con Cellino.
Demolizione del Sant’Elia. Per l’amministrazione comunale non si tratta di un problema: la rimozione del Sant’Elia sarà ripianata dal nuovo impianto. Ma l’opposizione in consiglio comunale ha precisato che nel bilancio del Municipio di Cagliari, l’attuale stadio è valutato quasi 54 milioni. Contrari all’abbattimento dell’impianto, oltre a Gigi Riva e all’opposizione, anche l’ex consigliere regionale Carlo Dore che, a fine ottobre, ha presentato un esposto alla Corte dei conti. In particolare Dore ravvisa un forte danno erariale visto il valore della struttura sportiva, visto anche che lo stadio era stato ristrutturato per i mondiali del Novanta.