Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, un round alla Sovrintendenza

Fonte: L'Unione Sarda
30 novembre 2009

Il Consiglio di Stato avrebbe ritenuto giustificato l'annullamento di due autorizzazioni paesaggistiche

Bloccato il nulla osta per due palazzi. Cualbu (Coimpresa): «Ce li ridaranno»

La sentenza non è ancora stata depositata ma la decisione dei giudici è già trapelata: il Consiglio di Stato avrebbe accolto il ricorso della Sovrintendenza ai beni architettonici contro la decisione del Tar Sardegna di annullare due autorizzazioni paesaggistiche concesse nell'agosto del 2008 dal Comune a Nuova iniziative Coimpresa. Significa, se la sentenza fosse confermata, che la società dovrà riavviare l'iter di richiesta dei nulla osta per due palazzi da costruire sul versante di via Is Maglias del colle di Tuvixeddu. Una parte minima dell'intervento, circa l'8 per cento, il resto va avanti.
LE MOTIVAZIONI Ovviamente non si conoscono le motivazioni della sentenza e, dunque, per ipotizzarle bisogna rifarsi alle ragioni che sono state alla base dell'annullamento dei nulla osta da parte dell'ex sovrintendente Fausto Martino: il difetto di motivazione. Sostanzialmente il Comune non avrebbe spiegato bene come i due edifici si sarebbero inseriti nel contesto del Colle. Martino aveva inoltre rilevato che il suo ufficio non era a conoscenza del nulla osta originario, quello che aveva autorizzato l'intervento, concesso dalla Regione nel '99 e che quindi tutte le concessioni non sarebbero state in regola.
Il 20 aprile scorso, con due sentenze, la seconda sezione del Tar aveva accolto i ricorsi presentati dagli avvocati di Nuova iniziative Coimpresa che smontavano la principale tesi su cui si basava l'annullamento delle autorizzazioni rilasciate dal Comune. Gli avvocati avevano dimostrato che la Soprintendenza era in possesso dell'autorizzazione perché aveva partecipato, come confermato dai verbali, a diverse conferenze di servizio sul progetto dove si è discusso (e anche espresso parere favorevole) del nulla osta numero 3015 del 1999. Insomma la Soprintendenza non aveva avanzato dubbi prima e dunque non avrebbe potuto annullare otto anni dopo le autorizzazioni comunali.
IL RICORSO A fine luglio l'avvocatura dello Stato aveva presentato un ricorso chiedendo anche la sospensione degli effetti della sentenza del tribunale. La sospensiva non era stata accordata (ma secondo la versione della Sovrintendenza c'era stato un accordo tra le parti perché si andasse direttamente all'udienza di merito purché i giudici garantissero che si sarebbe svolta in tempi brevi) e l'udienza era stata fissata per il 24 novembre, martedì.
Difficile, dunque, che i giudici amministrativi di secondo grado abbiano messo in discussione l'autorizzazione originaria. Più probabile il difetto di motivazione dei due nulla osta.
COIMPRESA IGNARA Giuseppe Cualbu, numero uno di Nuova Iniziative Coimpresa, dice di non essere a conoscenza della sentenza. «Non sappiamo nulla». E si dice sorpreso perché «stando alle sensazioni, i nostri legali ritenevano che l'udienza fosse andata bene. In ogni caso se così non fosse non cambierebbe nulla: dovremmo solo ripresentare la richiesta di autorizzazione». (f.ma.)

28/11/2009