Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comune-demanio, c’è un megadebito di ben otto milioni

Fonte: La Nuova Sardegna
27 novembre 2009

VENERDÌ, 27 NOVEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari

L’amministrazione ha perso il contenzioso

Il Municipio deve far valere i suoi diritti e chiedere al governo centrale di azzerare l’esborso finanziario richiesto

CAGLIARI. A volte il passato ritorna sotto forma di conti molto salati che il Comune deve pagare. «In un periodo di trasferimento del demanio pubblico alla Regione, è assurdo che si sborsino otto milioni di euro per fatti risalenti agli anni Ottanta del secolo scorso», sottolineano in un comunicato i consiglieri comunali del Pd Ninni Depau, Lorenzo Cozzolino e Gianmario Selis. Il fatto riguarda un contenzioso aperto, a suo tempo, dal Comune col demanio per l’utilizzo di una serie di aree, su cui sono stati poi realizzati i famosi palazzoni di edilizia popolare di Sant’Elia.
«Nell’assestamento di bilancio approvato dalla Giunta il 19 novembre scorso - si legge nel documento - e che prossimamente verrà discusso in Consiglio comunale, c’è un debito fuori bilancio di 4 milioni e 648mila euro per l’acquisizione delle aree del piano di zona Sant’Elia, San Bartolomeo e Su Siccu di proprietà dei Monopoli di Stato». Il riconoscimento del debito, però, «è di 8 milioni a 100mila euro in quanto gli altri 3 milioni e mezzo hanno trovato copertura in residui passivi a bilancio».
Inoltre ieri mattina il «debito» non è stato approvato dalla commissione consiliare alle Finanze (quattro voti a favore e altrettanti contrari). Senza entrare nel merito degli aspetti giuridici del problema, proseguono i consiglieri, «è veramente incredibile che il comune di Cagliari, invece di promuovere, in collaborazione con la Regione, una forte iniziativa politica nei confronti del Governo perché gli vengano trasferiti i beni demaniali, ha accettato una transazione tecnica che prevede l’esborso di una somma rilevante per l’acquisizione» delle aree.
Da qui la richiesta al sindaco Emilio Floris «che esca dal letargo amministrativo nel quale si trova dall’inizio della consiliatura e si attivi a livello regionale e nazionale perché queste aree vengano trasferite al Comune senza alcun esborso finanziario». Mentre la «corrispettiva somma», da dare all’erario, «venga utilizzata per le numerose emergenze della città (a partire dalla riqualificazione del quartiere Sant’Elia e dagli interventi necessari nel bacino idrogeologico di Pirri)». (r.p.)