Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zona franca, sì a statuto e patti parasociali

Fonte: L'Unione Sarda
20 novembre 2009

Ex Casic. Dopo l'approvazione del cda del consorzio industriale prende forma la società per azioni



Un altro passo avanti nella strada che porta alla realizzazione della zona franca doganale e del distretto industriale del porto. Il Consiglio di amministrazione del Consorzio Industriale della provincia di Cagliari, convocato dal presidente Emanuele Sanna, ha approvato ieri lo statuto e i patti parasociali della società free zone di Cagliari. La società consortile per azioni, partecipata al 50 per cento dal Cacip e per il restante 50 per cento dall'Autorità portuale non ha scopo di lucro e ha il marchio d'impresa Cagliari Free Zone. Il via libera giunge dopo l'ok del Comitato portuale, che ha individuato i confini della zona franca e sbloccato le aree ad esse destinate, tra il porto canale e la zona di levante del porto storico, sancendone l'inalienabilità.
OBIETTIVI Attraverso un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, nel 2001 Free Zone fu incaricata di occuparsi dello sviluppo e della promozione delle aree destinate all'insediamento di imprese nel settore della logistica a ridosso delle banchine del porto industriale. «La zona franca è una rivendicazione storica e un obbiettivo strategico della nostra comunità regionale. Subito dopo la prima guerra mondiale fu uno dei capi saldi programmatici degli ex combattenti guidati da Camillo Bellini ed Emilio Lussu nel momento in cui fondarono il Partito Sardo d'Azione». Lo ha detto Emanuele Sanna che ha anche sottolineato come la zona franca possa diventare uno strumento molto efficace per promuovere uno sviluppo economico più dinamico e strutturale della nostra regione. «L'approvazione dello Statuto e dei patti parasociali sono dunque un importante passo in avanti per l'avvio della zona franca, che grazie anche alla sua posizione centrale euromediterranea, ha aggiunto Sanna, «ci offre delle straordinarie chances di partecipazione agli scambi e ai mercati globali che possono determinare ricadute positive per tutte le imprese della nostra Isola».
SOCI Il presidente del Cacip auspica che il prossimo passo della società sia quello di aprirsi alla partecipazione attiva e determinante della Regione, della Provincia, del Comune e anche della Camera di Commercio per passare quanto prima alla fase operativa. «In un momento difficile dell'economia nazionale e regionale», ha detto Sanna, «bisogna procedere senza indugi sulla strada che i fondatori dell'autonomia speciale avevano indicato».

20/11/2009