Rassegna Stampa

Il Sardegna

Cellino conquista il Sant'Elia la Regione: via libera al Comune

Fonte: Il Sardegna
18 novembre 2009

La delibera. La giunta Cappellacci stabilisce la strada per la realizzazione del nuovo impianto sportivo

Al Cagliari il diritto di superficie a tempo determinato. Poi la struttura tornerà pubblica

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

L'area del Sant'Elia a Cellino. La Regione ieri ha detto sì: il Cagliari potrà demolire l'attuale stadio e ricostruire la Karalis arena a proprie spese , grazie alla concessione a tempo determinato (20 o 30 anni), del diritto di superficie. Il nuovo impianto, al termine della concessione, tornerà di prioprietà del Comune. E dopo il via libera della Regione la palla, torna ora al Comune per le procedure e al Cagliari: entro dicembre la società rossoblù presenterà il nuovo progetto in via Roma. Un piano non più esteso alle zone intorno allo stadio, ma limitato ai 7 ettari e mezzo di area recintata del Sant'Elia.
LA NOTIZIA è di ieri. La giunta Cappellacci approva una delibera che dà una risposta al Comune sui vincoli per l’edificazione del nuovo stadio, rispondendo all’appello del president e della Figc, Abete e alle richieste del Comune riguardo al Sant'Elia. «Come abbiamo piu’ volte ribadito, riteniamo che uno dei nostri compiti principali sia quello di essere facilitatori di progetti e in questo caso», ha osservato il presidente della Regione Ugo Cappellacci, «vogliamo dare la possibilità alla città di Cagliari, alla squadra ed ai tifosi di avere uno stadio all’altezza della serie A e di ospitare le competizioni internazionali ». Il 2 novembre scorso, l’assessorato al Patrimonio del Comune interpellava la Regione circa la cessione del diritto di proprietà dell'area dello stadio Sant'Elia a soggetti privati: l'obiettivo, in particolare, è verificare la possibilità di superare i vincoli messi nero su bianco nel 1961, al momento della dismissione dell'area per la costruzione dello stadio (obbligo di trasferire il bene alla Regione nell’ipotesi in cui le aree non fossero state destinate alla costruzione della struttura sportiva).
LA GIUNTA Regionale ha risposto che la clausola prevista nei contratti si può dire rispettata anche nell’ipotesi di trasferimento al privato della proprietà della superficie per un periodo di tempo limitato, finalizzato alla realizzazione dell’opera e di durata sufficiente a consentire l’ammortamento dei capitali investiti. La delibera specifica che deve essere in ogni caso rispettata la condizione che, allo scadere del termine del diritto di superficie, il Comune diventi proprietario del nuovo impianto. L’assessore regionale all'Urbanistica Gabriele Asunis, durante l’illustrazione della delibera, ha precisato che il Comune potrebbe far ricorso anche ad altre normative (oltre alla concessione del diritto di superficie), ma sempre nell'ottica di un ritorno in mani pubbliche dell'impianto. La Regione intende anche portare avanti, «in coerenza con lo spirito che ha condotto alla realizzazione della Zona franca urbana di Sant'Elia » un programma di rigenerazione dell’intera zona, attraverso un accordo di programma col Comune. Restano alcuni dubbi: gratuità o meno della concessione e spese della demolizione. C'è tempo entro il 5 dicembre.¦

La chiave

L'invito della Figc al sindaco Floris ¦
¦ Il primo settembre 2009 il sindaco Emilio Floris riceve una lettera della Figc: Cagliari è invitata a ospitare gare di Euro 2016.

Stadio fuori norma la società lo compra ¦
¦ Lo stadio non è a norma e Cellino il 5 ottobre chiede al Comune di acquistare l'area del Sant'Elia per rigenerare lo stadio.

La commissione solleva i dubbi ¦
¦ Il sindaco, il 22 ottobre, istituisce una commissione di tecnici per dare una risposta (che arriva il 28) al Cagliari.

Il Comune bussa in viale Trento ¦
¦ Gli ostacoli burocratici minacciano il progetto. Il Comune il 2 novembre bussa in Regione: no alla cessione, sì al diritto di superficie.