Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il ricorso del Comune al Tar è scandaloso»

Fonte: La Nuova Sardegna
18 novembre 2009

MERCOLEDÌ, 18 NOVEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari

Tuvixeddu. I Rossomori dopo la decisione della giunta Floris di chiedere l’annullamento del vincolo sull’area mineraria



Claudia Zuncheddu: «È chiara la volontà di cancellare la storia cagliaritana»




CAGLIARI. La giunta comunale ha ricorso al Tar contro il vincolo della Soprintendenza sulla vecchia area mineraria di Tuvixeddu e dai banchi dell’opposizione si grida subito allo scandalo. A scriverlo, in un comunicato, è il consigliere comunale e regionale dei «Rossomori», Claudia Zuncheddu: «È scandaloso - si legge - che il Comune consideri pretestuoso questo tentativo di tutela del colle da parte della Soprintendenza. Anzi, c’è una spiegazione: quel ricorso rientra nella filosofia della giunta Floris e della sua maggioranza di centrodestra, secondo cui i paesaggi e l’identità dei luoghi devono chinare sempre il capo davanti ai progetti dei costruttori, per essere alla fine inglobati nei soliti quartieri tristi e appiattiti dal cemento».
Il comunicato di Claudia Zuncheddu è duro anche subito dopo: «È vero che stavolta non si parla dell’inestimabile eredità punica, una grande storia antica mai rispettata dagli amici di Betoneria Selavaggia. Parliamo però, in questo caso, dell’area mineraria all’interno del colle, pezzo quasi sconosciuto di archeologia industriale, ma comunque patrimonio della storia cagliaritana. Un patrimonio che meriterebbe di essere valorizzato, come si dovrebbe fare in questi casi, anzichè derturparlo clonando stili abitativi delle periferie brianzole degli anni settanta, il vero modello di chi continua a sventolare la bandiera, falsa, di Cagliari capitale del Mediterraneo».
Nel ribadire che “il ricorso presentato del Comune al Tar contro la Soprintendenza è scandaloso”, Claudia Zuncheddu lancia, in chiusura, un’altra bordata nei confronti dell’amministrazione comunale: «Ancora una volta - scrive - la giunta sembra volersi privare del potere di decidere l’assetto del territorio, attribuendo ad altri, che sono al di fuori di qualunque interesse pubblico, persino la gestione e lo stravolgimento dell’identità storica di una città. Mentre i popoli del Mediterraneo troverebbero naturale guardare ai giacimenti di cultura offerti da Cagliari, per riscostruire insieme la storia».