Rassegna Stampa

Il Sardegna

Baretti, protesta su facebook quattromila no alle demolizioni

Fonte: Il Sardegna
16 novembre 2009

Poetto. Il popolo di internet si mobilita per salvare i chioschetti sulla spiaggia dei Centomila

I commenti in rete: «Se si continua così, a Cagliari rimangono solo i cani randagi»

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

In migliaia su facebook per salvare i chioschetti. Il popolo di internet (due gruppi, oltre 4mila iscritti), alza la voce e si oppone alla demolizione dei baretti della spiaggia cagliaritana. E sul fronte politico si attendono novità dal consiglio comunale di mercoledì.
«NO ALL’ABBATTIMENTO dei chioschi e sì a un maggior controllo per evitare lo sfacelo della spiaggia post serate nei chioschi », scrive uno dei 2mila e 300 iscritti al gruppo “No alla chiusura dei chioschetti del Poetto”. «Se si continua così», commentano, «a Cagliari rimangono solo i cani randagi». «Se in continente avessero la spiaggia del Poetto ci sarebbero migliaia di chioschetti», commenta un iscritto, «ma vivete e lasciate vivere ».
LA STORIA. Nel 1986 anno vengono demoliti casotti e chioschetti. L'anno dopo i gestori ricostruiscono i baretti (con il consenso della Capitaneria) in cemento armato e nel 1989 presentano un pul (piano utilizzo del litorale). Ma solo nel 1999 il Comune (sindaco Delogu) approverà un pul tutto suo che razionalizza il lungomare e individua nuove aree per ricostruire i baretti che devono così essere spostati. Per il trasferimento i gestori devono aspettare l'approvazione del pul di Delogu che incassa l'ok dell'ufficio regionale tutela del paesaggio, ma non quello dell'assessorato regionale all'Urbanistica e non viene pubblicato sul Buras. È la paralisi. Tuttavia il 10 agosto 2006 Alessandro Murgia ottiene dal Comune la concessione edilizia per la realizzazione dell'Emerson, proprio perchè rispetta le indicazioni del pul di Delogu. Gli altri gestori tornano alla carica e chiedono al Comune di ricostruire i baretti nelle aree individuate dal pul di Delogu. Ma non potendo (per legge) avere in carico più di un'area demaniale, per pianificare il trasferimento, serve un tavolo tra gestori, Comune e Regione. Il tavolo, chiesto dalla commissione Urbanistica nei primi mesi del 2007, non viene mai istituito e gli uffici edilizia privata rinviano le concessioni all'approvazione definitiva del pul. Che arriva, varato dalla giunta Floris, coerente col ppr della giunta Soru, nel gennaio 2009. Manca l'approvazione del consiglio comunale, ma il pul si ferma in commissione Urbanistica: «troppo stringente» e, in attesa di un rinvio in Regione, resta nei cassetti. La Procura intanto indaga sui baretti, spuntano abusi. Il 5 novembre l'ufficio Edilizia privata del Comune dà 90 giorni di tempo ai gestori per demolire i chioschi. «Solo il pul», spiega Sergio Mascia del consorzio Poetto services, «può farci arrivare coi chioschi in piedi alla nuova gara per la concessione delle aree».