Rassegna Stampa

Il Sardegna

Parte la riforma Brunetta «Merito e più controllo»

Fonte: Il Sardegna
16 novembre 2009

Uffici pubblici. Da ieri sono in vigore le norme che coinvolgono 3,5 milioni di lavoratori

Previste sanzioni per chi non rispetta gli standard di efficienza stabiliti da una commissione

Domenico Zaccaria domenico.zaccaria@epolis.sm ¦

Nelle intenzioni del ministro più amato dagli italiani la riforma sarà un «bastone in mano al cittadino». Annunciate da tempo e frequentemente accompagnate da una coda di polemiche, le nuove norme entrate in vigore ieri dovrebbero cambiare le abitudini dei tre milioni e mezzo di lavoratori della Pubblica Amministrazione. Una sorta di «rivoluzione copernicana », come ama definirla Brunetta, basata sulla meritocrazia, sulla produttività e soprattutto sulla trasparenza. Oggi a Palazzo Chigi sarà presentato il portale www.riformabrunetta. it, uno strumento che consentirà ai cittadini di verificare in tempo reale la realizzazione di un progetto che andrà a regime nel gennaio del 2011. «Io non sono matematicamente sicuro che la riforma funzionerà. Ma sono sicuro che è meglio della situazione attuale dove siamo nella m...a piena: cioè bravi e fannulloni tutti sullo stesso piano », ha spiegato il ministro sabato scorso al convegno “Popolari liberali nel Popolo della libertà” di Verona. La trasparenza si tradurrà nella «totale accessibilità ad atti, procedure e documenti» sulla macchina amministrativa attraverso il sistema elettronico. Come in un'enorme «casa di vetro», ad osservare il lavoro degli statali saranno «sessanta milioni di controllori». Un lavoro che dovrà attenersi a standard precisi, stabiliti da una commissione nominata da Brunetta venerdì. «Lo standard con la mia riforma diventa esigibile cosicché il cittadino che non riceve un dato bene o un servizio secondo lo standard può dire al funzionario: 'Io ti faccio un mazzo così'». Si punterà forte sulla meritocrazia. I premi non saranno più erogati “a pioggia” ma secondo un nuovo schema: al 25% dei più produttivi andrà il 50% delle risorse, al 50% dei meritevoli il restante 50 e al 25% dei fannulloni niente. I premi, al pari delle punizioni, verranno decisi dai dirigenti. «Certo, io sono feroce, dico cose abominevoli ma la metà dei dipendenti pubblici è dalla mia parte: o sono masochisti o persone per bene che non vedono l'ora di liberarsi dal cattivo sindacato e dai cattivi dirigenti », ha sottolineato il ministro. Si attendono novità anche sul fronte della mobilità. I lavoratori della Pubblica Amministrazione potranno essere trasferiti anche senza il loro consenso, pena la decurtazione dello stipendio e, in alcuni casi, il licenziamento. «La mia riforma ha trovato resistenze dentro il Consiglio dei ministri, dentro e fuori il Parlamento, perché chi non è abituato a dare conto è ovvio che si inc... ma io ho dalla mia parte gli italiani». Dopo tante parole, ora la “rivoluzione” è attesa alla prova dei fatti.