Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ex mercato ortofrutticolo, un’area che fa gola a speculatori e costruttori

Fonte: La Nuova Sardegna
16 novembre 2009

SABATO, 14 NOVEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari


Paolo Casu: «Vincoliamo la zona a un uso per il rione» Ninni Depau: «Facciamone un centro intermodale»




ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. «Proporrò che quell’area venga vincolata ad uso pubblico», sottolinea Paolo Casu, presidente della commissione comunale consiliare alle Attività produttive. La zona dell’ex mercato di viale Monastir, prima oggetto di un braccio di ferro tra i ventisette operatori che non avevano accettato di andare nel centro privato di Sestu e poi definitivamente chiuso, è ora in pieno abbandono.
«Gli interessi su questo terreno sono diversi visto che si tratta di un’area molto vasta - afferma Ninni Depau, Pd - ma è anche un nodo intermodale che andrebbe salvaguardato da una semplice lottizzazione edilizia».
La storia più recente parla di una parte degli operatori che non avevano accettato di trasferirsi a Sestu e che sino al 21 dicembre scorso aveva occupato l’ex mercato. L’odissea della struttura ortofrutticola all’ingrosso, però, era iniziata nella passata consiliatura con una delibera dell’assemblea che ne aveva deciso la chiusura a favore del nuovo centro di Sestu. Da parte sua Casu non ha abbandoanto l’idea della proposta che era stata votata dalla maggioranza della commissione consiliare alle Attività produttive: trasformare una parte dell’area del mercato di viale Monastir in una fiera permanente dell’agroalimentare. «Come mai - afferma - la catena di ipermercati di “Nonna Isa” ha aperto un ingrosso dell’agroalimentare a Villacidro di quattromila metri quadrati? Se l’hanno fatto vuol dire che c’è richiesta». Per questo motivo «ho sempre detto che i mercato di viale Monastir non andava chiuso - continua Casu - ma a questo punto chiedo che la proposta della commissione venga portata in consiglio e discussa. Io domanderò che l’amministrazione vincoli quell’area in modo che non possa essere oggetto di speculazioni varie. Dobbiamo creare a Sant’Avendrace ambienti che limitino la situazione di degrado». Intanto il silenzio che si sta creando sulla zona dell’ex mercato «è sospetto. Ed è per questo che bisogna vigilare», sottolinea Casu. «Gli interessi per un’area di quelle dimensioni sono molti - precisa Depau - bisogna fare una discussione e una progettazione seria, arginando appetiti incontrollati».